Assemblea pubblica alla Casa Internazionale delle Donne. Un’altra Europa.

giovedì
13 Marzo 2025
ore 17:30
Salva nel calendario
BEGIN:VCALENDAR
					VERSION:2.0
					BEGIN:VEVENT
					DTSTAMP:20250313T121336Z
					STATUS:CONFIRMED
					UID:7575casainternazionaledelledonne
					DTSTART:20250313T173000
					DTEND:20250313T203000
					SUMMARY:Casa Internazionale delle Donne - Assemblea pubblica alla Casa Internazionale delle Donne. Un’altra Europa. 
					DESCRIPTION:Sala Carla Lonzi Assemblea informazioni: https://www.casainternazionaledelledonne.org/eventi/assemblea-pubblica-alla-casa-internazionale-delle-donne-unaltra-europa/ 
					X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:Description of the event
					LOCATION:Casa Internazionale delle Donne 
					BEGIN:VALARM
					TRIGGER:-PT15M
					ACTION:DISPLAY
					END:VALARM
					TRANSP:OPAQUE
					END:VEVENT
					END:VCALENDAR
Organizzato da: Casa Internazionale Delle Donne

Sala Carla Lonzi / Casa Internazionale delle Donne

Di fronte agli scenari inquietanti che attraversano il mondo e l’Europa, sentiamo il bisogno di un momento collettivo di presa di parola. Per questo la Casa Internazionale delle Donne ha organizzato
un’Assemblea pubblica, presso la Casa, ci auguriamo che sia la più aperta e partecipata possibile.
Giovedì 13 marzo alle ore 17.30 , alla Casa Internazionale delle donne, in Via della Lungara 19

Sarà possibile seguire anche online con il seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/82724039328?pwd=hqbHx34LWDj4G7e9TGFiaCFXfyqRaB.1

ID riunione: 827 2403 9328
Codice d’accesso: 165869

Un’altra Europa
Si parla di andare in piazza per difendere l’Europa e i suoi valori. Intanto Ursula Von der Leyen ha proposto all’Europa di spendere 800 miliardi per gli armamenti europei; chiama l’Europa all’”era del riarmo”, “per difendere la democrazia”, “contro le minacce della Russia”. Miliardi da trovare dai fondi del PNRR, quelli che erano per lo sviluppo e le nuove generazioni! Miliardi da scorporare dal patto di stabilità, che ormai resta un dogma immutabile solo per la spesa sociale. E il 18 marzo, tre giorni dopo la manifestazione “per l’Europa” promossa dall’appello di Michele Serra, dovrebbe essere annunciato, nel Libro bianco sulla difesa, un “nucleare europeo”, la scelta di dotare l’Europa di una deterrenza nucleare. Purtroppo abbiamo capito bene: non un nucleare “pacifico”, non il futuribile nucleare pulito, ma un vero e proprio nucleare militare, nuove bombe atomiche europee.
Per quale Europa dunque si dovrebbe andare in piazza? A difesa di quali “valori”? Per un’Europa concepita come una fortezza a difesa della propria sicurezza assicurata dalle spese militari e dalla corsa al riarmo, o per un’Europa che lavori per costruire una nuova sicurezza comune, per un comune disarmo, per la riduzione progressiva delle armi su tutti i fronti e da parte di tutti?
Noi donne sappiamo bene che la sicurezza può essere soltanto reciproca, condivisa, costruita
comprendendo e facendosi carico, in una pratica continua di affermazione di libertà e mediazione, delle
paure e delle insicurezze degli altri, degli avversari e persino dei nemici.
Noi donne sappiamo bene che la guerra è radicata nella concezione della differenza come motivo dei
rapporti di dominazione. In un tempo in cui molti uomini si sentono minacciati dalla libertà femminile,
appaiono forti i nessi tra violenza bellica e violenza maschile contro le donne e contro chi è visto come
“diverso”, “straniero”. Anche da qui trae alimento il rilancio di identità collettive basate su sovranismo,
razzismo, sulla contrapposizione amico/nemico.
Abbiamo visto cosa è accaduto in questi terribili anni: mai il mondo ci è apparso così brutale. E grande è lo spaesamento, l’angoscia, l’orrore.
Le guerre insanguinano i nostri tempi e tutte dicono la stessa cosa. I nazionalismi, i muri, i respingimenti, le armi producono sempre le stesse conseguenze: dolore, morte, nuovo odio e nuovi conflitti. Armamenti e guerre producono nuova povertà, riduzione delle risorse per la vita, dalla salute, all’istruzione, alla
salvaguardia del pianeta. La guerra produce sempre riduzione della libertà di pensiero, di espressione, di
organizzazione.
L’Europa che si riarma è un’Europa che nega e tradisce i suoi veri valori fondanti: diritti e libertà, delle
donne e degli uomini, di tutti, inclusione, partecipazione, cura, ripudio del nazionalismo, del militarismo, del razzismo; valori nati dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, nati dalla volontà di ripudiare la guerra e di metterla fuori dalla storia. Oggi nel lessico europeo ormai sono bandite le parole negoziato, tregua, cessate il fuoco e l’Europa continua a sbagliare, continua a scegliere la via delle armi, a preparare la guerra, invece che perseguire la pace.

Ancora una volta è necessario incontrarci, riflettere insieme e prendere parola. Abbiamo cose da dire e
abbiamo il dovere di dirle.
Vediamoci tutte il 13 marzo alle 17.30 alla Casa Internazionale delle donne e online

Non possiamo consegnare la nostra storia agli Stranamore di professione.

Assemblea evento gratuito