La mia vita nel gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956

giovedì
3 Aprile 2025
ore 18:00
Salva nel calendario
BEGIN:VCALENDAR
					VERSION:2.0
					BEGIN:VEVENT
					DTSTAMP:20250403T121336Z
					STATUS:CONFIRMED
					UID:7590casainternazionaledelledonne
					DTSTART:20250403T180000
					DTEND:20250403T193000
					SUMMARY:Casa Internazionale delle Donne - La mia vita nel gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 
					DESCRIPTION:Sala Simonetta Tosi Presentazione informazioni: https://www.casainternazionaledelledonne.org/eventi/la-mia-vita-nel-gulag-memorie-da-vorkuta-1945-1956/ 
					X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:Description of the event
					LOCATION:Casa Internazionale delle Donne 
					BEGIN:VALARM
					TRIGGER:-PT15M
					ACTION:DISPLAY
					END:VALARM
					TRANSP:OPAQUE
					END:VEVENT
					END:VCALENDAR
Organizzato da: Ufficio Culturale dell'ambasciata polacca

Sala Simonetta Tosi / Casa Internazionale delle Donne

“La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956” di Anna Szyszko-Grzywacz, tradotto in italiano da Luca Bernardini. Il libro è una testimonianza unica, tutta al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico. Quest’anno cade l’80mo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ma per molte donne condannate ai lager sovietici, la guerra non finì.

Una testimonianza al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico.
Arrestata nel 1945 a 22 anni per la sua attività nell’AK (Armia Krajowa), l’organizzazione militare clandestina polacca, Anna Szyszko-Grzywacz viene internata nel lager di Vorkuta, nell’Estremo Nord della Siberia, dove trascorre 11 anni. Nella ricostruzione dell’esperienza concentrazionaria, attraverso una descrizione vivida ed empatica delle dinamiche interpersonali tra le recluse e della drammatica quotidianità da loro vissuta, narra con semplicità e immediatezza la realtà estrema e disumanizzante del Gulag. Una realtà dove dominano brutalità e sopraffazione e dove la sopravvivenza per le donne, esposte di continuo alla minaccia della violenza maschile, è particolarmente difficile. Nell’orrore quotidiano raccontato da Anna Szyszko-Grzywacz trovano però spazio anche storie di amicizia e solidarietà femminile, istanti di spensieratezza ed emozioni condivise in una narrazione in cui alla paura e alla dolorosa consapevolezza della detenzione si alternano le aspettative e gli slanci di una giovane donna che non rinuncia a sperare, malgrado tutto, nel futuro.

La rete dei campi di lavoro sovietici serviva non solo come strumento di lotta politica, fonte di lavoro gratuito, mezzo di sottomissione dei popoli desiderosi di libertà. Era soprattutto composta da milioni di storie individuali piene di sofferenza, ma anche di esempi di eroismo, di bestialità, di umanità in condizioni disumane. Anna Szyszko-Grzywacz ricorda ai contemporanei in modo commovente quello che era veramente il Gulag.

Parteciperanno:
Barbara Grzywacz – figlia dell’autrice, socia fondatrice di Memorial Italia
Luca Bernardini – polonista, traduttore del volume
Paolo Morawski – storico, presidente della Fondazione romana Janina Zofia Umiastowska

Presentazione evento gratuito