Palestina/Israele ottobre 2023

mercoledì 18 Ottobre 2023

Palestina/Israele ottobre 2023

COSTRUIAMO LA PACE, DISERTIAMO LE GUERRE, RIFIUTIAMO LE NARRAZIONI IPOCRITE, RICONOSCIAMO LE RAGIONI GIUSTE, LOTTIAMO PER LA GIUSTIZIA.

Ci assumiamo la responsabilità di esprimere pubblicamente la nostra posizione su quanto sta accadendo in Palestina e Israele in questi giorni. Il governo di Israele ha dichiarato lo “stato di guerra” in risposta all’attacco di Hamas. Non possono essere la guerra, i bombardamenti sui civili, l’occupazione di Gaza la risposta al terribile e ingiustificabile attacco di Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre scorso, che ha provocato il massacro di centinaia di civili e il sequestro di ostaggi.

Il diritto internazionale deve valere sempre e per tutti. Esso condanna l’uccisione di civili e i sequestri di donne, bambini e anziani; da anni ci battiamo perché venga rispettato, anche contro la pluridecennale occupazione dei territori palestinesi e la persecuzione e uccisione dei loro abitanti, da parte dell’esercito israeliano; contro coloni armati estremisti che protetti dai militari israeliani sempre più in questi giorni imperversano, espropriando i palestinesi, dando fuoco alle loro case.

Esprimiamo dolore e cordoglio per tutte le vittime, palestinesi e israeliane.

La violenza, la guerra i massacri non fanno che accrescere l’odio e l’impossibilità di convivere.

Basta bombardamenti! Fermiamo il genocidio di Gaza!

Il nostro rifiuto della guerra e degli orrori non è rifiuto di capirne cause e conseguenze, né rinuncia a stare dalla parte delle ragioni che riconosciamo giuste.

Comprendere le ragioni e le cause è essenziale per cercare la strada della soluzione.

Nella “questione palestinese”, colpevolmente irrisolta dalla Comunità internazionale, riconosciamo fondamentale il diritto della popolazione dei Territori Palestinesi a resistere contro la colonizzazione, l’occupazione militare israeliana e l’apartheid, con la progressiva disumanizzazione di quel popolo.

Ogni popolo, ogni stato ha diritto alla propria sicurezza, che deve essere reciproca. La sicurezza reciproca è un diritto affermato dalla Carta delle NU. Il diritto del popolo palestinese alla autodeterminazione è affermato da diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle NU ed è riconosciuto dalla quasi totalità dell’Assemblea Generale delle NU. Eppure, la sua realizzazione è stata negata per decenni dalle Istituzioni occidentali, Stati Uniti e Unione Europea in primo luogo.

Rifiutiamo la manipolazione delle informazioni e la campagna mediatica dell’orrore che giustifica la rappresaglia di Israele contro l’intera popolazione di Gaza: una rappresaglia che viola il diritto internazionale ed è una minaccia di genocidio del popolo palestinese.

Devono agire la politica e la diplomazia, troppo a lungo assenti. Le autorità italiane, europee ed internazionali, si attivino immediatamente per: 

– fermare i bombardamenti, proteggere la popolazione di Gaza sotto assedio anche attraverso l’apertura di corridoi umanitari; consentire anche il passaggio di aiuti per la popolazione colpita dai bombardamenti; operare per la liberazione dei cittadini israeliani presi in ostaggio e per la liberazione di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliani (5000, tra cui donne e minori), impedire che venga provocata una nuova catastrofe umanitaria di indicibili dimensioni. 

– Mettere fine all’occupazione e al regime di apartheid nei confronti dei palestinesi

Noi stesse e le nostre organizzazioni abbiamo responsabilità. Come femministe abbiamo percorsi di “diplomazia diretta delle donne” da valorizzare, che hanno saputo aprire strade insperate alle relazioni e alla cooperazione fra donne di paesi divisi da conflitti secolari. 

Ricordiamo l’esperienza di “Visitare luoghi difficili”, nel corso della prima intifada, capace di tracciare nuove vie alla comunicazione e al dialogo fra le donne palestinesi e israeliane per costruire ponti di cooperazione e di pace, mettendo fine all’occupazione. Oggi questo è sempre più difficile.  Ammiriamo coloro che in questi tempi duri proseguono azioni comuni tra palestinesi e israeliani, in Israele, dove anche gli studenti palestinesi sono sotto attacco.

Progetti che avevano cominciato a prendere forma – una Casa internazionale delle Donne e il secondo Forum delle donne a Gaza – rischiano di non vedere più la luce, schiacciati sotto le bombe e il lutto prima di nascere.

Coltiviamo la speranza di poter riattivarli e costruirne di nuovi. Ce la faremo?

Vogliamo ricordare con le sue parole la cara Bianca Pomeranzi, che ci ha lasciate di recente.

“Di fronte alle violenze e alle chiusure, all’incremento degli autoritarismi, dei populismi di destra, dei governi della sorveglianza e di uno sviluppo tecno-scientifico gestito per accrescere il profitto di pochi, di fronte alla guerra servono le parole e i pensieri delle femministe sul mondo. L’agire dei movimenti femministi continua a rimanere un fenomeno separato ed esterno alle letture geopolitiche. Andrebbe, invece, colta la capacità già dimostrata dal femminismo transnazionale nel pensare il pianeta e nel “trasformare” il mondo partendo dal confronto delle proprie vite e delle proprie esperienze con quelle delle altre.”

“La guerra e la violenza sono esito di un sistema di relazioni di dominio che passano attraverso il genere sessuale, l’organizzazione economico finanziaria e l’emarginazione delle soggettività più vulnerabili, come ad esempio i migranti, i profughi, le persone razzializzate, i diversi. Una retorica funzionale al dominio maschile e alla scomparsa delle donne come soggetti politici e sociali, che favorisce lo scontro tra culture patriarcali, ma occulta e ritarda le possibilità di pace e le risposte alla catastrofe umanitaria formulate dalle femministe. Per tutte queste ragioni la dimensione nazionalista e identitaria della guerra deve essere velocemente denunciata e superata poiché per porre fine alla guerra non è sufficiente invocare la pace e schierarsi, ma occorre lavorare a una pace costruttiva, non pura assenza di guerra, ma ricerca di democrazia e di giustizia sociale. Il femminismo transnazionale di oggi deve assumere con lucidità questo compito.”

Casa Internazionale delle Donne, Roma

Roma, 17 ottobre 2023

Hanno aderito:

Ada Donno

Alessandra Mecozzi

Loretta Bondì

Isabella Peretti

Nadia Pizzuti

Stefania Vulterini

Gabriella Rossetti

Raffaella Chiodo

Monica Di Sisto

Maria Grazia Ruggerini

Maria Luisa Celani

Susanna Stivali

Patrizia Sterpetti

Nicoletta Dentico

Adriana Nannicini

Roberta Mazzanti

Santina Sconza

Domenica Santarcangelo

Marina del Vecchio

Adriana De Mitri

Teresa Santilli

Stefania Grillo

Patrizia Regazzoni

Maria Grazia Rossilli

Giardino dei Ciliegi – Firenze

Enrica Manna

Anita Sonego

Alessandra Bozzoli

Francesca Moccagatta

Annamaria Baraglia

Carla Bottazzi

Leila Lisa d’Angelo

Gorana Mlinarevic

Clotilde Barbarulli

Casa Internazionale delle Donne di Trieste

Maurizia Di Stefano

Cynthia Bonato

Silvia Palombi

Nadia Bocchi

Cecè Damiani

Lia Barone

Flavia Zucco

Sabina Colletti

Gina Di Francesco

Anna Bertolini

Fernanda Minuz

Angela Giannitrapani

Rosangela Pesenti

Milvia Renna

Casa della donna di Pisa

Casa delle Donne di Milano

Ebe Quintavalla

Maria Paola Fiorensoli

Daniela Gerin

Raffaella Lamberti

Associazione Orlando

Maria Carla Baroni

Carla Tosi

Grazia Donati

Giovanna Zitiello

Laura Incantalupo

Alessandra Notarbartolo

Ines Rielli

Gabriella Ventrella

Annalisa Comuzzi

Angela Conte

Associazione LeNove

Maria Letizia Episcopo

Daniela Piccioni

Pina De Girolamo

Raffaella Amicucci

Italina Beneventi

Orlando APS – Bologna

Paola Ceccarelli Quercia

Anna Santoro

Differenza Donna

Fiorella Gobbi

Anna Maria Bardellotto

Lina Bardellotto

 Maria Gavioli

Ornella De Nobili

Claudia Cuzziol

 Maura Carrer

 Giulia Perazza

Roberta Spizzamiglio

Barbara Bernardis

Nedda Nesich

Loretta Del Papa

Marcella Molinaro

Dafne Salis

Maria Boffo

Betty Leone

Gruppo di lettura Civica 14

Anna Meli

Donne di Mondo di Civitanova Marche

Gabriella Taddeo

Coordinamento nazionale ecofemminista

Nadia Palozza Natolli  pres. ReteRosa – Tivoli

Isa Maggi pres. Stati Generali delle Donne -Pavia

Virginia Maggi resp.le Coordinamento donne Spi/Cgil – Tivoli

Silvana Casellato – comune di Blera (Viterbo)

Simonetta Sanzolini – direttivo Pd – Tivoli

Donatella Maggi – pres. Otto Marzo – Tivoli

Rossana Timperi pres. Noi Lilith – Castel Madama

Rosita D’Urbano proff.ssa Liceo -Tivoli

Brunella Testi – Architetta – Tivoli

Maria Cecilia Valeri – prof.ssa discipline sportive -Tivoli

Venere Pastori -Tivoli

Nila Caprili

Adriana Causi – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Pia Covre – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Anita Garibalde De Silva – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Hermine Letonde Gbedo – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Gabriella Gerin – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Tiziana Giannotti  – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Erika Novello – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Fulvia Postogna – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Patrizia Saina – Direttivo della Casa Internazionale Delle Donne di Trieste

Gabriella Cerretti

Chiara Bazzoli

Associazione Donne TerreMutate

Maria Luisa Zender

Maria Amelia D’Agostino

Per altre adesioni scrivere a segreteria@casainternazionaledelledonne.org