LAL.D –  Lavoro, Autonomia, Libertà. Donne (da adesso in poi denominato LAL) che ha ricevuto il contributo della Regione Lazio, è un progetto di laboratorio permanente finalizzato ad incrementare la capacità della Casa Internazionale delle donne di produrre elaborazione culturale, iniziativa di ricerca, confronto, dibattito pubblico, costruzione di proposte e erogazione di servizi sul tema del lavoro e del rapporto tra questo e la formazione dell’identità femminile, la libertà delle donne, la loro piena possibilità di costruzione della propria vita. Con LAL vogliamo mettere a disposizione un processo sociologico di partecipazione sociale delle donne atto a concorrere a sostenere processi di politica attiva del lavoro ai fini del raggiungimento delle pari opportunità.

In questi anni il lavoro è profondamente cambiato. Deregolamentazione delle forme contrattuali, crescita della precarietà, mutamenti determinati dalla rivoluzione tecnologica e l’irrompere del lavoro per le piattaforme digitali hanno inciso grandemente sulla vita delle donne.

Queste trasformazioni però sono ancora poco indagate, e i processi in corso ancora poco chiari in tutte le loro implicazioni. In particolare, sono ancora pochi gli studi che indaghino la specifica condizione delle donne nel mondo di lavoro contemporaneo.

Analizzare le conseguenze di questa nuova situazione sulla vita delle donne, sulla loro libertà, sulle scelte procreative, sulla loro autonomia e possibilità di resistere o sottrarsi ad abusi, rendere protagoniste le lavoratrici nella riflessione, nella denuncia e nella proposta su questi temi, coinvolgere le donne in un percorso di riscatto individuale, le associazioni, la pubblica opinione intorno a questo tema è l’intento della Casa Internazionale delle donne, a partire dal 2020, attraverso la costituzione del Laboratorio permanente sul tema del lavoro. Un’osservazione e discussione costante sul tema del lavoro, non solo come autonomia e libertà di genere ma anche come lettura del nostro tempo cercando di capire come si sta modificando il mercato del lavoro delle donne dopo 30 anni di deregolamentazione del lavoro, globalizzazione e più di dieci anni di crisi.

Il primo atto di LAL si caratterizza nella ricerca, nella costruzione delle domande (replicabile), nella metodologia di ricerca (replicabile), nel monitoraggio (replicabile), nel risultato elaborato e reso intellegibile, riproducibile e restituibile.

Una indagine qualitativa che vuole sollecitare questa relazione e comunicazione tra donne, vuole entrare nella loro vita, conoscerne i problemi, sollecitarle a prendere la parola. L’indagine, sarà affrontata attraverso 50 interviste e vuole arricchirsi, modificarsi, riempire i suoi vuoti proprio attraverso il rapporto diretto con le donne, la conoscenza dei loro problemi, l’ascolto delle loro vite, delle loro esperienze e proposte. Un filo diretto con la vita quotidiana delle donne.

Attraverso l’indagine, saranno interpellate, coinvolte e intervistate, soprattutto, le donne che vivono nelle periferie consolidate della Capitale e in quelle fuori il GRA. Sono quelle donne che incontriamo nella nostra vita quotidiana, quelle che soffrono di più il peso di questa realtà sociale, quelle che sono più deboli, più sole, più esposte. L’indagine, come strumento di ricerca qualitativa, sarà curata da qualificate ricercatrici, dall’apporto di volontarie preventivamente formate per realizzare le interviste, dal  coinvolgimento di professionalità differenti utili al lavoro di questo primo atto di LAL. Un reale coinvolgimento di tante donne in un processo di costruzione che vedi intrecciare professionalità, studio, ricerca, creatività, azioni.

Dalle donne: la ricerca, l’analisi e la forza del cambiamento e per costruire ciò è necessaria una grande grande attività di comunicazione, una rete reale per avere coscienza del bisogno di ognuna.

Responsabili del progetto: Giulia Rodano, Maria Luisa Celani, Valeria Tarditi, Carlotta Caciagli, Chiara Davoli.