Assemblea

Il 28 marzo ci sarà l’assemblea autogestita della Scuola Politica Femminista, un momento importante per conoscerci, parlare, confrontarci su questa esperienza. 

16:30 – 17:30 / PRIMA PARTE

  • Presentazione da parte delle organizzatrici della casa, introduzione alla Scuola, alle motivazioni e al perché di una assemblea autogestita.
  • Presentazione dei risultati del questionario. Sintesi dei risultati e delle considerazioni espresse dalle partecipanti. Focus su:
    Prossime edizioni della Scuola
    – Come proseguire il percorso iniziato

17:30 – 17:40 / PAUSA

17:40 – 19:30 / SECONDA PARTE

Presentazione delle esperienze delle compagne

  • Elena Mazzoni https://www.gioialibera.it/ una sperimentazione per mettere in rete i femminismi.
  • Fabrizia Fedele Il Clan delle femmine – progetto di scrittura collettiva al femminile.
  • Barbara Barbato Rise Up – una rete informale di donne per ritrovarsi, parlarsi, raccontarsi, ascoltare.
  • Elena Bencivenga – Coordinamento donne ANPI e Presidente di Associazione Insieme che agisce contro le dipendenze.
  • Michela Tudini (PhD) SWIFT: Supporting Women-led Innovation in Farming Territories- Progetto di ricerca incentrato su approcci femministi e diritti umani.

Discussione partecipata: condivisione e riflessione sulle esperienze presentate dalle compagne.

Se io non voglio tu non puoi. Assemblea pubblica

La legge sul consenso necessaria.

In queste settimane , la Commissione Giustizia della Camera sta esaminando la proposta di legge n. 1693, a prima firma dell’On. Laura Boldrini, che mira a definire meglio il concetto di consenso nei reati di violenza sessuale. Una norma necessaria e non più rimandabile, perché ancora troppo spesso nei tribunali le donne sono costrette a dimostrare il loro diniego, subendo sentenze inaccettabili.

Per questo abbiamo deciso di convocare un’Assemblea il 27 marzo alle ore 18:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara 19 a Roma in Sala Lonzi al primo piano, per fare pressione affinché questa legge venga discussa e approvata. Non possiamo più accettare che l’Italia resti indietro e non si doti di una normativa che recepisca pienamente i principi della Convenzione di Istanbul.

Ne parleremo con l’On. Michela Di Biase, relatrice del provvedimento alla Camera, insieme ai centri antiviolenza e alle organizzazioni attive sul tema.

Sarà un momento importante di incontro e dialogo, per chi potrà sarà importante anche la vostra presenza.

Assemblea pubblica alla Casa Internazionale delle Donne. Un’altra Europa.

Di fronte agli scenari inquietanti che attraversano il mondo e l’Europa, sentiamo il bisogno di un momento collettivo di presa di parola. Per questo la Casa Internazionale delle Donne ha organizzato
un’Assemblea pubblica, presso la Casa, ci auguriamo che sia la più aperta e partecipata possibile.
Giovedì 13 marzo alle ore 17.30 , alla Casa Internazionale delle donne, in Via della Lungara 19

Sarà possibile seguire anche online con il seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/82724039328?pwd=hqbHx34LWDj4G7e9TGFiaCFXfyqRaB.1

ID riunione: 827 2403 9328
Codice d’accesso: 165869

Un’altra Europa
Si parla di andare in piazza per difendere l’Europa e i suoi valori. Intanto Ursula Von der Leyen ha proposto all’Europa di spendere 800 miliardi per gli armamenti europei; chiama l’Europa all’”era del riarmo”, “per difendere la democrazia”, “contro le minacce della Russia”. Miliardi da trovare dai fondi del PNRR, quelli che erano per lo sviluppo e le nuove generazioni! Miliardi da scorporare dal patto di stabilità, che ormai resta un dogma immutabile solo per la spesa sociale. E il 18 marzo, tre giorni dopo la manifestazione “per l’Europa” promossa dall’appello di Michele Serra, dovrebbe essere annunciato, nel Libro bianco sulla difesa, un “nucleare europeo”, la scelta di dotare l’Europa di una deterrenza nucleare. Purtroppo abbiamo capito bene: non un nucleare “pacifico”, non il futuribile nucleare pulito, ma un vero e proprio nucleare militare, nuove bombe atomiche europee.
Per quale Europa dunque si dovrebbe andare in piazza? A difesa di quali “valori”? Per un’Europa concepita come una fortezza a difesa della propria sicurezza assicurata dalle spese militari e dalla corsa al riarmo, o per un’Europa che lavori per costruire una nuova sicurezza comune, per un comune disarmo, per la riduzione progressiva delle armi su tutti i fronti e da parte di tutti?
Noi donne sappiamo bene che la sicurezza può essere soltanto reciproca, condivisa, costruita
comprendendo e facendosi carico, in una pratica continua di affermazione di libertà e mediazione, delle
paure e delle insicurezze degli altri, degli avversari e persino dei nemici.
Noi donne sappiamo bene che la guerra è radicata nella concezione della differenza come motivo dei
rapporti di dominazione. In un tempo in cui molti uomini si sentono minacciati dalla libertà femminile,
appaiono forti i nessi tra violenza bellica e violenza maschile contro le donne e contro chi è visto come
“diverso”, “straniero”. Anche da qui trae alimento il rilancio di identità collettive basate su sovranismo,
razzismo, sulla contrapposizione amico/nemico.
Abbiamo visto cosa è accaduto in questi terribili anni: mai il mondo ci è apparso così brutale. E grande è lo spaesamento, l’angoscia, l’orrore.
Le guerre insanguinano i nostri tempi e tutte dicono la stessa cosa. I nazionalismi, i muri, i respingimenti, le armi producono sempre le stesse conseguenze: dolore, morte, nuovo odio e nuovi conflitti. Armamenti e guerre producono nuova povertà, riduzione delle risorse per la vita, dalla salute, all’istruzione, alla
salvaguardia del pianeta. La guerra produce sempre riduzione della libertà di pensiero, di espressione, di
organizzazione.
L’Europa che si riarma è un’Europa che nega e tradisce i suoi veri valori fondanti: diritti e libertà, delle
donne e degli uomini, di tutti, inclusione, partecipazione, cura, ripudio del nazionalismo, del militarismo, del razzismo; valori nati dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, nati dalla volontà di ripudiare la guerra e di metterla fuori dalla storia. Oggi nel lessico europeo ormai sono bandite le parole negoziato, tregua, cessate il fuoco e l’Europa continua a sbagliare, continua a scegliere la via delle armi, a preparare la guerra, invece che perseguire la pace.

Ancora una volta è necessario incontrarci, riflettere insieme e prendere parola. Abbiamo cose da dire e
abbiamo il dovere di dirle.
Vediamoci tutte il 13 marzo alle 17.30 alla Casa Internazionale delle donne e online

Non possiamo consegnare la nostra storia agli Stranamore di professione.

PACE, DONNE SI MOBILITANO CONTRO LA GUERRA

Mercoledì 17 aprile, ore 17.30, Casa internazionale delle donne, via della Lungara 19

Lo spaventoso eccidio della Palestina, la guerra senza sbocco tra Russia e Ucraina, l’escalation che rischia di trascinare il medio oriente in una guerra regionale, con il coinvolgimento di altri paesi, ci impongono una mobilitazione straordinaria per chiedere che la pace sia messa al centro dell’azione politica e diplomatica.
Le donne della assemblea della Magnolia, presso la Casa internazionale delle donne, chiamano dunque tutte e tutti ad una assunzione di responsabilità e ad un protagonismo della società civile per chiedere che la logica della competizione e del dominio sia abbandonata, favorendo quella della cura e del dialogo.

In questa tragica spirale che sta avvolgendo il pianeta, il corpo e la sessualità delle donne sono tornati ad essere un campo di battaglia nei conflitti. Lo abbiamo visto in Palestina e in Israele e in tutti gli scenari di guerra, che cancellano le nostre conquiste materiali e simboliche, uccidendo la nostra libertà.
Per combattere la guerra, dunque, occorre ripartire dalle donne. Riprendiamo la parola. All’appuntamento di mercoledì 17 sono invitate tutte le associazioni, i movimenti, le singole che non vogliono lasciare il destino del mondo nelle mani di chi dice che la pace si prepara con la guerra.

A scriverlo è la Casa internazionale delle donne.

ASSEMBLEA STRAORDINARIA

Oltre alla situazione italiana dove sempre e da sempre siamo impegnate nelle nostre lotte contro le discriminazioni di genere e la violenza maschile contro le donne si aggiunge in questi giorni l’inaccettabile decisione del Consiglio dell’unione europea sulla Direttiva in materia di violenza di genere.

Per questo lanciamo una chiamata a tutte per essere presenti alla Casa Internazionale dove abbiamo indetto una Assemblea straordinaria.

L’appuntamento è fissato in Sala Lonzi  martedì 13 febbraio dalle ore 17 alle ore alle ore 19,30 per un confronto che chiarisca in maniera approfondita a che punto siamo e soprattutto come muoverci nel tempo a nostra disposizione.

Hanno già garantito la loro presenza Linda Laura Sabbadini, Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo, relatrice del testo del Parlamento poi stralciato dal Consiglio, Maria Grazia Giammarinaro e tutte noi delle organizzazioni femministe.

Vi aspettiamo

E’ possibile il collegamento zoom, scrivere a segreteria@casainternazionaledelledonne.org