La mia vita nel gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956

“La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956” di Anna Szyszko-Grzywacz, tradotto in italiano da Luca Bernardini. Il libro è una testimonianza unica, tutta al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico. Quest’anno cade l’80mo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ma per molte donne condannate ai lager sovietici, la guerra non finì.

Una testimonianza al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico.
Arrestata nel 1945 a 22 anni per la sua attività nell’AK (Armia Krajowa), l’organizzazione militare clandestina polacca, Anna Szyszko-Grzywacz viene internata nel lager di Vorkuta, nell’Estremo Nord della Siberia, dove trascorre 11 anni. Nella ricostruzione dell’esperienza concentrazionaria, attraverso una descrizione vivida ed empatica delle dinamiche interpersonali tra le recluse e della drammatica quotidianità da loro vissuta, narra con semplicità e immediatezza la realtà estrema e disumanizzante del Gulag. Una realtà dove dominano brutalità e sopraffazione e dove la sopravvivenza per le donne, esposte di continuo alla minaccia della violenza maschile, è particolarmente difficile. Nell’orrore quotidiano raccontato da Anna Szyszko-Grzywacz trovano però spazio anche storie di amicizia e solidarietà femminile, istanti di spensieratezza ed emozioni condivise in una narrazione in cui alla paura e alla dolorosa consapevolezza della detenzione si alternano le aspettative e gli slanci di una giovane donna che non rinuncia a sperare, malgrado tutto, nel futuro.

La rete dei campi di lavoro sovietici serviva non solo come strumento di lotta politica, fonte di lavoro gratuito, mezzo di sottomissione dei popoli desiderosi di libertà. Era soprattutto composta da milioni di storie individuali piene di sofferenza, ma anche di esempi di eroismo, di bestialità, di umanità in condizioni disumane. Anna Szyszko-Grzywacz ricorda ai contemporanei in modo commovente quello che era veramente il Gulag.

Parteciperanno:
Barbara Grzywacz – figlia dell’autrice, socia fondatrice di Memorial Italia
Luca Bernardini – polonista, traduttore del volume
Paolo Morawski – storico, presidente della Fondazione romana Janina Zofia Umiastowska

GATTEBUIE Voci femministe sul carcere

Presentazione del nuovo numero di DWF + Spettacolo teatrale della compagnia LE DONNE DEL MURO ALTO.

INGRESSO GRATUITO
Per la prima volta nella sua lunga storia la rivista DWF donnawomanfemme sceglie di dedicare un numero alla questione del carcere.

Se il carcere è la risposta dello Stato a chi è considerato deviato rispetto alle norme del vivere civile, per le donne queste forme di devianza hanno significato per molto tempo la trasgressione alle aspettative sociali e ai ruoli di genere, più che il reato. La reclusione per queste eretiche, isteriche o pazze era nei manicomi, nei conventi, in spazi pensati per rieducarle ai modelli sociali, per renderle conformi. Ne è un esempio il complesso del Buon Pastore a Roma, dove ora ha sede la Casa Internazionale delle Donne e la nostra redazione, che è stata reclusorio femminile fin dal Seicento per le ‘peccatrici’, prostitute, adultere, madri nubili, donne con disagi, pensatrici in contrasto con i dettami della religione cattolica.

È a partire dal riconoscimento di questa genealogia che parliamo e interroghiamo il sistema carcerario. Quanto più le norme, anche quelle di genere, sono stringenti, tanto più è facile trasgredire: ecco perché le donne sono state spesso punite ed ecco perché i femminismi denunciano chi definisce la norma, e su chi quelle forme di punizione più comunemente ricadono.

Prendere parola su di sé e sul mondo che si abita è stato rivoluzionario per le donne e lo è ancora oggi: in questo numero a farlo sono le donne e le persone trans e non binarie che vivono e conoscono il carcere, perché detenute-3, operatrici-3, avvocate-3, attiviste-3, studiose-3:

Valeria Gallicchio, Susanna Marietti, Susanna Ronconi, Tatiana Montella, Ludovica Formoso, Carla Quinto, Francesca De Masi, Bianca Libera Riva, Anna Rosaria D’Amaro, Martina Millefiorini, Sof Fiore, Le Donne del Muro Alto, Francesca Tricarico, Alessia Perifano, Valentina Mancuso, Maria Teresa Ninni, Giusi Palomba, Brunilda Pali, Ana Ballesteros-Pena, Fra Antonelli, Roberta Paoletti, Giada Bonu Rosenkranz

Ne parleremo insieme venerdì 14 marzo dalle ore 17.30 presso la Sala Lonzi della Casa internazionale delle Donne di Roma.

A seguire spettacolo OLYMPE della compagnia Le Donne del Muro Alto, progetto nato da un’idea della regista Francesca Tricarico nel 2013 all’interno della Casa circondariale femminile di Rebibbia.

Presentazione del francobollo dedicato a Maria Lisa Cinciari Rodano

L’8 marzo 2025 alle ore 11 presso la Casa Internazionale delle Donne, in sala Lonzi, verrà presentato il francobollo dedicato a Maria Lisa Cinciari Rodano emesso dal Ministero per le imprese e il Made in Italy e si procederà, alla presenza di Poste Italiane, alla cerimonia di annullo dello stesso. Il francobollo proposto da NOIRETEDONNe, di cui Marisa è stata cofondatrice, vuole rendere omaggio e preservare la memoria di una donna del nostro secolo, sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti e la democrazia paritaria.

Maria Lisa Cinciari Rodano, nata a Roma nel 1921, è stata una protagonista illustre della Repubblica italiana. Giovanissima sceglie l’antifascismo e diviene partigiana nel Movimento dei Cattolici Comunisti. In quegli anni è tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane, partecipando alla scelta della mimosa come fiore simbolo dell’8 marzo, iniziando così la battaglia, che caratterizzerà la sua vita, per i diritti sociali e civili delle donne e per la loro libertà. Il suo impegno politico e sociale continua ininterrotto, con l’adesione e la militanza nel PCI e il lavoro nelle organizzazioni femminili, fino alla fine della sua vita. Anche negli ultimi suoi anni è stata tra le fondatrici di Noi Rete Donne. Ha sempre ispirato la sua attività ai principi e ai valori costituzionali e operato per affermare uguaglianza e giustizia, esprimendo convinzione nelle proprie idee e grande capacità di ascolto. Donna delle Istituzioni, è stata consigliera comunale e provinciale a Roma, poi deputata, prima vice presidente della Camera e parlamentare europea. Costante la sua attenzione e azione di trasmissione storica dei valori fondanti della cultura democratica e il valore della memoria della storia della nostra Repubblica, nata dalla resistenza e nutrita dalla partecipazione e dalle lotte per la giustizia.

Arte e femminismi in Italia negli anni novanta

Presentazione della Tesi di Dottorato Arte e femminismi in Italia negli anni novanta di Greta Boldorini

Arte e femminismi in Italia negli anni novanta si inserisce negli studi sui complessi intrecci che riguardano l’arte e i femminismi in Italia di un periodo ancora poco studiato in ambito accademico, sia dal punto di vista della storia dell’arte, sia nelle sue relazioni con i femminismi.
Ne discutono con l’autrice: Laura Iamurri, storica dell’arte contemporanea e Laura Schettini, storica contemporanea.

Tesi e incontri è un progetto di Maria Palazzesi che Archivia rilancia nel 2025. Foto di Ottonella Mocellin
Archivia L’ingresso alla biblioteca è in via della Penitenza 37

La città e le sue ombre. Maria Giudice in Sicilia

Tavola rotonda “Maternale. Maria Giudice e Goliarda Sapienza, le parole murate”

Doppio incontro martedì 29 ottobre per la presentazione a Roma del libro collettaneo “La città e le sue ombre. Maria Giudice in Sicilia”  a cura di Nella Condorelli, Algra Editore 2024.

Appuntamento alle 10:00 in Federazione Nazionale Stampa e alle 17:00 tavola rotonda alla Casa Internazionale con un focus sulla relazione tra Maria e la figlia Goliarda, negli anni a Catania che si intrecciano anche con il ventennio fascista e la dittatura di Mussolini.

A introdurre e coordinare la tavola rotonda sarà Maura Cossutta, presidente Ccid, intervengono l’autrice e curatrice del volume Nella Condorelli, la regista Antonietta De Lillo, le autrici Anna Di Salvo presidente associazione La Città  Felice, Catania, Giulia Squillaci docente, e Rosanna Marcodoppido UDI Romana La Goccia.

I saluti di arrivederci sono di Gabriella Anselmi, cofondatrice con Nella Condorelli, Silvia Garambois, Francesca Forleo, Maria Lombardo, del collettivo “Donne (in) Visibili – il documentario delle donne tra Storia, Informazione e Cinema del reale” che lavora sulla storia invisibile delle donne nell’informazione e nel cinema.

L’obiettivo del volume, frutto del convegno di studi ‘Maria Giudice. Il suo tempo, la sua storia’, tenuto presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania il 9 maggio 2023, con il patrocinio anche della CGIL Sicilia – CGIL Catania, è quello di illuminare a 360 gradi la figura di Maria Giudice, piemontese, personalità politica tra le più importanti del ’900, celebratissima al suo tempo, oggi dimenticata o citata solo per la figlia, la scrittrice Goliarda Sapienza. 

Il libro racconta gli anni di Maria in Sicilia con un focus su Catania, dal 1919 al 1941, intrecciando due invisibilità: la donna e la città. 

Nel testo sono presenti i contributi di Maria Rosa Cutrufelli, Laura Delli Colli, Anna Di Salvo, Silvia Garambois, Franco Garufi, Franco La Magna, Rosaria Leonardi, Maria Lombardo, Stefania Mazzone, Gabriella Messina, Giusi Milazzo, Stefania Rimini, Maria Rizzarelli e Giulia Squillaci.

INSEGNALIBRO – evento conclusivo

Dopo nove mesi di intenso lavoro sulle buone pratiche per la lettura, a conclusione del progetto Insegnalibro si terrà l’evento di presentazione dei risultati delle sperimentazioni svolte nelle classi delle scuole di Roma e provincia, Settimo Torinese (TO), Cosenza e Mendicino (CS).

Ai saluti della presidente del Cidi di Roma Luciana Zou seguiranno gli interventi delle professoresse Giulia Franchi e Silvia Pacelli dell’Università Roma Tre, rispettivamente su pedagogia della narrazione e lettura ad alta voce, della professoressa Marcella Terrusi dell’Università di Bologna sugli albi illustrati, del dirigente scolastico Assunta Morrone sul piacere della lettura a scuola e di altri partner. 

Una specifica sessione sarà dedicata ai poster preparati da alcune scuole.

I risultati ottenuti saranno commentati dalla coordinatrice del progetto Angela Maria Petrone.

Il Progetto Insegnalibro è stato realizzato dal Centro di Iniziativa Democratica (Cidi) di Roma con il contributo del Centro per il Libro e la Lettura (Cepell). 

Ci si può iscrivere a questo link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc7hsB3Cme8ONpqBPz5KQz0xvILqyuZu75K21U06oF41zHrfA/viewform?usp=sf_link

DONNE IN CARCERE

Presentazione dell’ultimo numero della rivista “Antigone. Semestrale di critica del sistema
penale e penitenziario” dal titolo L’ESECUZIONE PENALE DELLE DONNE: TEMI,
RICERCHE, PROSPETTIVE. Il volume, curato da Costanza Agnella e Susanna Marietti e
interamente consultabile qui, si inserisce nel quadro della risalente riflessione portata avanti
dall’associazione Antigone sulla detenzione delle donne. Alle molte ricerche e analisi
prodotte nel tempo dall’associazione, si è aggiunto nel 2023 il Primo Rapporto sulle donne
detenute in Italia dal titolo “Dalla parte di Antigone”. L’elaborazione del tema della
detenzione femminile, da sempre trascurato a causa dei piccoli numeri che comporta, è
fondamentale per affrontare problemi sociali complessi che riguardano l’universo delle
donne e vanno oltre lo stretto orizzonte carcerario.

INTRODUCE – Costanza Agnella, Università di Torino
COORDINA – Susanna Marietti, Coordinatrice nazionale Antigone

NE DISCUTONO:

TAMAR PITCH – già Prof. di Filosofia e Sociologia del Diritto Università di Perugia
CECILIA D’ELIA – Senatrice, Vicepresidente commissione femminicidio
GRAZIA ZUFFA – Presidente Società della Ragione, componente CNB

Per informazioni:
https://www.antigone.it/
e-mail segreteria@antigone.it
tel 06.4511304