Le voci oltre le mura

CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE, IL 16 LUGLIO :“ LE VOCI OLTRE LE MURA”
Le carceri iraniane raccontate attraverso le esperienze vissute in prima persona

Il collettivo “Donne in Cammino” della Casa Internazionale delle Donne, in collaborazione
con l’Associazione Donne Libere Iraniane ha il piacere di presentare “Le voci oltre le
mura”, un evento volto a creare dei momenti di riflessione partendo dalle letture di
testimonianze delle attiviste detenute in Iran.
La denuncia della “disumanità” del carcere, dei capi d’accusa pianificati nei confronti delle
prigioniere, delle torture e violenze patite, si trasforma in una forma di resistenza contro le
autorità che varca le mura delle carceri attraverso i loro diari e le loro voci.
“Raccontare il carcere iraniano e la vita delle detenute significa far luce sul sistema
giuridico del paese e sui disagi sociali e culturali causati da leggi ingiuste.
“Attraverso le nostre voci intendiamo essere una cassa di risonanza per mettere in
evidenza movimenti di resistenza che hanno preso forma, all’indomani della rivoluzione
iraniana del 79 e continuano fino ad oggi”, hanno dichiarato le organizzazioni promotrici.
L’appuntamento è previsto per martedì 16 luglio 2024 dalle ore 18:00 alle 20:00 presso il
giardino della “ Casa Internazionale delle Donne” (Via della Lungara 19. Roma)
In apertura il Coro “Madamadoré”, seguito dai saluti di Maura Cossuta( Presidente della
Casa internazionale delle Donne) e dall’intervento di Zahra Toufigh Asri (Associazione
Donne Libere Iraniane). È prevista, poi, la performance delle Donne in Cammino che
vedrà la lettura delle memorie delle detenute iraniane, tratte dai “Diari dal carcere” di
Sepideh Gholian e “ Più ci rinchiudono, più diventiamo forti” di Narges Mohammadi(
Premio nobel per la pace del 2023). A seguire, l’intervento di Parisa Nazari( Attivista
interculturale) e la performance dal titolo“ Le finestre cantanti” a cura del “ Collettivo
Donne in Cammino”.

Al termine dell’evento sarà lanciata la campagna di mobilitazione per la liberazione di Sharifeh Mohammadi, attivista Iraniana per i diritti dei lavoratori, arrestata il 5 dicembre 2023,
condannata a morte dal Tribunale Rivoluzionario Islamico di Rasht, nel nord dell’Iran.


L’evento si chiude con “Bella Ciao” da parte del coro “ Madamadoré” .

Cerniera

IN FORME DIVERSE.
Rassegna di eventi a cura di Feminism7 nell’ambito del Festival Diva’s Jazz.

Organizzata da Archivia, in collaborazione con Casa Internazionale delle Donne, Muovileidee, lesconfinate.

Giardino della Casa Internazionale delle donne Roma, Estate 2024.

Giovedì 18 luglio 2024  – ore 21:00

Spettacolo teatrale

Cerniera

con Giuditta Cambieri

In scena il circo del desiderio: magie, numeri di sparizione e acrobazie verso l’irraggiungibile.

Attrice, performer e qui anche nelle vesti di regista insieme a Christian Angeli, Giuditta Cambieri ha raccolto la sfida impegnativa di confrontarsi con le poesie ad alta tensione che Anna Segre ha dedicato, nel suo “A corpo vivo”(Marietti), alla potenza eversiva del desiderio

Le sfacciate meretrici

IN FORME DIVERSE.
Rassegna di eventi a cura di Feminism7 nell’ambito del Festival Diva’s Jazz.

Organizzata da Archivia, in collaborazione con Casa Internazionale delle Donne, Muovileidee, lesconfinate.

Giardino della Casa Internazionale delle donne Roma, Estate 2024.

venerdì 12 luglio 2024 ore 21:00

Reading dal volume Le sfacciate meretrici
di Chiara Bonome Ed All Around
Introduzione di Fiorenza Taricone
Con Simone Balletti Chiara Bonome Andrea Carpiceti Chiara David Elena Ferrantini Maria Lomurno
Si torna all’Ottocento per scoprire figure di donne cancellate dalla Storia.Un omaggio all’impegno e al coraggio di tutte le donne che hanno contribuito al Risorgimento, attraverso il racconto di alcune delle loro storie così incredibili, eppure vere.

SCOMPAIO. Tragicomica tutta al femminile. Presentazione del libro e a seguire spettacolo

Scritto e diretto da Francesca Romana Miceli Picardi

Cosa possono avere in comune una barbona e una ricca borghese?
Forse nulla, forse pezzi di vita che si è scelto di mettere da parte.
Due mondi a confronto, due realtà talmente vere da sembrare irreali.
Due donne che si scontrano senza mai incontrarsi davvero, che si sfiorano senza toccarsi.
Ci si può trovare mentre ci si perde, scomparendo ognuno nel proprio buio che, a volte, diventa una luce accecante.
Chi scompare realmente nella vita? Chi si dimentica con più facilità?
Cosa rimane nelle nostre iridi a fine serata: una donna elegante che ci passa accanto e che tiene ben nascosti i suoi segreti o una senzatetto sporca che vuole leggerti il futuro?

Scompaio è sicuramente uno spettacolo dissonante: dalla scrittura alla messa in scena.
Sono due donne divergenti e legate dal filo sottile dei legami biologici.
Ma lo sono, profondamente tanto divergenti, per scelte e reazioni a ciò che la vita ha dato e tolto loro.
Madre e figlia che reagiscono alla violenza che regna nelle loro case in due modi estremi: la prima fingendo che vada tutto bene, parlando poco dell’accaduto e continuando a scegliere le partite di burraco come fosse matita per gli occhi, grazie alla quale camuffi il dolore.
La seconda fa della strada la sua seconda pelle: legge le carte per sopravvivere. Canta. Ricorda lucidamente tutto ciò che le è accaduto.
Come un memento tattile. Vive in periferia.
Ma ogni giorno, passa sotto casa della madre, al centro, per cantarle una canzone, sperando che un giorno si affacci e la riconosca.

Scompaio è un duplice viaggio: nella Roma bene e nelle periferie sociali, ai margini. Realtà, che molte persone vorrebbero non vedere.
Scansiamo i senzatetto con l’elemosina o il pietismo, oppure cambiamo di posto sui mezzi pubblici per la puzza di vino.
Ognuno di noi è tenuto a raggiungere le aspettative che la famiglia, il lavoro, gli amici, le regole sociali che condividiamo, ci impongono.
Se rifiuti resti fuori e sembra non resti nulla.
In strada ci si finisce, perché la vita scalcia e disarciona chi non si aggrappa alle redini, il premio è dei potenti, dei ricchi, dei cinici.
Chi sbaglia paga.
Ho cercato di raccontare la storia di Laura che ha scelto in modo estremo, con il massimo rispetto, a cuore aperto e di Beatrice che nel cuore porta una sacca di vermi contorsionisti e muti al cospetto di una società che ha scelto e che non è pronta ad ascoltarli.

RECENSIONI SCOMPAIO
Piangere e ridere al Teatro «Franco Bicini»
SCOMPAIO – TRAGICOMMEDIA TUTTA AL FEMMINILE

Per giocarsi un argomento come il mondo di una senzatetto sul filo del grottesco bisogna avere un’anima teatrale veramente profonda e una tecnica attoriale ferrea. Ci riesce benissimo Francesca Romana Miceli Picardi, autrice, regista e interprete di «Scompaio», la piéce che ha tenuto banco al Teatro «Franco Bicini» in questo ultimo fine settimana di Carnevale. Ed è proprio un gioco di maschere quello che va in scena.
Come una commedia d’interni goldoniana, «Scompaio» si gioca sui personaggi e sulle loro interiorità contrapposte alle loro maschere. Spalleggiata da Manola Rotunno, attrice non protagonista all’altezza, Francesca-Laura la Strega racconta la sua vita tra gli ultimi, i clochard che vivacchiano di espedienti dietro alla casbah della Stazione Termini, mentre Beatrice, signora del “generone” romano, donna mantenuta da un marito abbiente, porta avanti la sua vita di vacanze, ricevimenti, burraco e apparenze. Aiutate da trucco e costumi di altissima qualità l’una affabula, racconta, canta, grida questo suo mondo di vita randagia, la carità, la mensa dei poveri, le docce e i bagni pubblici, le mani sporche e ferite, i mille gesti compulsivi, i capelli unti, i tic, la miseria, la violenza, i sacchetti di plastica che contengono tutti i suoi averi, snocciola impietosamente con lucida analisi il suo presente di precarietà assoluta rispetto al suo passato di donna ingabbiata da un matrimonio in cui lei è solo una comparsa rispetto al marito-padrone che porta i soldi a casa. L’altra in quella dimensione di matrimonio-gabbia sembra perfettamente a suo agio, una versione elegante e drammatica della signorina snob di Franca Valeri ma con una crepa nella sua gelida apparenza che svela il suo doloroso segreto: Laura, la barbona, la depressa, il rifiuto della società, la svergognata che ha abbandonato il marito “salto di qualità” è sua figlia. E lei, prigioniera delle convenzioni, non ha saputo aiutarla.
Una prova di recitazione da applausi a scena aperta (la disperazione di Laura per la violenza subita ha meritato anche lacrime), un martellare lo spettatore di fatti, realtà sconosciute ai più e dai più temute, umanità dolente tra i sottopassaggi della stazione come negli appartamenti di lusso di una Roma appena accennata che potrebbe essere qualunque città del mondo. Con una sporcatura di quel romanesco che merita la dignità di lingua.
Salutate con ripetute chiamate alla ribalta e numerosi inviti a tornare, Francesca Romana e Manola hanno stregato il pubblico del Teatro «Bicini» che davanti a un testo così complesso ma allo stesso tempo così leggero non sapeva se ridere sentendosi in colpa o piangere con un sorriso appena accennato – e ha finito per fare entrambe le cose perché da teatro si deve uscire portandosi dietro un’emozione, qualunque sia.
Vi aspettiamo al con Andy and Norman di Neil Simon [SIMONA ESPOSITO]

http://www.periodicoitalianomagazine.it/notizie/ROMA_FRINGE_FESTIVAL_2015/pagine/Scompaio_recensione_Roma_Fringe_Festival_2015
http://gufetto.it/park/
http://teatro.persinsala.it/scompaio/14143/

https://www.romecentral.com/fino-al-5-luglio-in-scena-gli-appuntamenti-del-roma-fringe-festival-nei-giardini-di-castel-santangelo/

https://cultura.gaiaitalia.com/2015/06/roma-fringe-festival-2015-visti-per-voi-da-ilaria-giambini/

INTERVISTA SCOMPAIO PER PERIODICO ITALIANO MAGAZINE http://INTERVISTA SCOMPAIO PER PERIODICO ITALIANO MAGAZINE

PREGO la gallina la guerra e io

13 Settembre ore 20:00
SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO FEDERGAT I TEATRI DEL SACRO
Produzione TEATRO ARGOT / Teatro di Anghiari

PREGO la gallina la guerra e io
di e con Giovanna Mori

Prego è la storia dell’incontro tra una donna e di una gallina.
La donna abita in una casa su una strada larga di quelle che portano alla tangenziale.
La gallina è scappata dal camion che la portava alla fabbrica di hamburger di pollo.
La donna quel mattino ha letto una notizia sul giornale e si sente perduta.
La gallina invece, che è contenta di essere scappata, di essersi salvata si accoccola sul davanzale della finestra della donna. La donna la caccia. La gallina resta lì e fa: Coccodè.
E la donna capisce quello che la gallina ha detto. Non ci può credere. Ma ci deve credere perché la gallina fa un altro Coccodè e la donna capisce ancora quello che la gallina le ha detto. Ha detto: Ricordati che in tempo di guerra una gallina serve sempre. La donna allora ricorda che pure sua nonna glielo diceva sempre. E poi la gallina ha detto quello che lei non osava dirsi. Ha detto che siamo in guerra. E la donna e la gallina si mettono a parlare. Escono. Camminano insieme. Incontrano. Incontrano vita e morte apocalisse e miracoli. Pregano anche. Come possono pregare una gallina e una donna insieme in una rosticceria. E quando la donna chiede alla gallina: Tu che di sicuro sai chi è nato prima tra l’uovo e la gallina e che quindi conosci il mistero, dimmelo per favore, ne ho bisogno. E la gallina dice: Zitta e ascolta.

Luci Gianfranco Lucchino
Costume Chiara Aversano
Scelte musicali Leone Pompucci

Eroticamente Scorretto XXL Zan

Dopo il successo di Eroticamente scorretto e di Eroticamente XL, torna in scena a distanza di un paio d’anni una nuova versione dal titolo Eroticamente scorretto XXL Zan, che sviluppa ulteriormente i rapporti d’amore al di là del genere, C’è chi viene lasciato e chi tradisce. C’è chi ha il coraggio d’innamorarsi della persona giusta, e chi sempre di quella sbagliata. C’è chi fa sesso tutti i giorni e chi solo il terzo venerdì del mese. C’è chi fa sesso online e chi al telefono. C’è chi lo fa da solo, chi in due e chi in più di tre. C’è chi lo fa e non lo dice e chi non lo dice e viene scoperto. C’è chi gioca con l’amore e chi si prende troppo sul serio. C’è chi vive per amore e chi si lascia amare. C’è chi “basta! giuro questa volta non lo chiamo più” e chi “cioè, non sai chi mi ha chiesto l’amicizia su FB?”. Ci sono i single per scelta, quelli per necessità e quelli per “sfiga”. Una commedia ironica e divertente sul sesso e sull’amore. Una commedia sulle diversità, un continuo cercarsi e fuggire per arrivare poi ad amarsi ed accettarsi per quello che si è. L’intero spettacolo è un inno agli anni ’80 e quella generazione X, cresciuta con videomusic e i cartoni animati giapponesi. Divertenti ironici personaggi semplicemente sempre sbagliati.

CANTERO’ PER IL RE

CANTERO’ PER IL RE
Giovedì 21 settembre ore 20:30
Testo di FRANCA DE ANGELIS
con EVELINA MEGHNAGI, voce e canto
Creazioni visive, MASSIMO CATALANI
Regia: PAMELA VILLORESI
Spettacolo organizzato dall’associazione LESCONFINATE (CIDD)

Ingresso a sottoscrizione libera
Siamo a Tripoli, è il 1967, c’è il coprifuoco. Lisa è nella sua cucina a preparare il cuscus per lo
shabbat. Tra cuscus, spezie, battibecchi con la sorella e prove per un concerto, Lisa si racconta.
Ma tra i ricordi c’è qualcosa che le sfugge, forse troppo difficile da accettare. E quando finalmente
affiora, arriva l’inevitabile partenza e l’approdo in una nuova terra d’accoglienza.
Toni lievi, musica, immagini ci narrano momenti di vita di una generazione in movimento.

Le Bambinacce

Laboratorio Attimi presenta:

Le Bambinacce

Chi sei quando nessun* ti guarda?

La performance teatrale lascia spazio a una regia collettiva.
Ognuna delle partecipanti mette in scena il proprio corpo e la propria anima sensibile. Creando un’atmosfera di condivisione e soprattutto di gioco bambinesco.

L’obiettivo finale della performance è quello di lasciare al pubblico degli interrogativi, senza spiegazioni e pedanteria.
Grazie alle 5 partecipanti attrici, attraverseremo cinque diversi mondi e dimensioni, passando da un ambiente che ricorda l’infanzia a un ambiente poetico, a un dialogo con se stesse, con musica, scrittura creativa e movimento scenico.

Il palco diventerà lo spazio collettivo che per sei mesi e stato il loro spazio di sperimentazione e di ricerca personale. Un palco sempre calcato da storie, vissuti, risate e sensazioni delle partecipanti.

Il cuore della performance si basa sull’opera “Le Bambinacce” di Veronica Raimo e Marco Rossari, la cui lettura ha accompagnato varie fasi del laboratorio.

Le “bambinacce” rappresentano aspetti e sentimenti, sensazioni, pensieri e comportamenti, ed hanno legittimato atteggiamenti, hanno consentito un riconoscimento a ciascuna partecipante. L’idea che ha guidato la performance ed il laboratorio è stata quella della domanda posta come domanda, senza necessariamente trovare una risposta, come metodo di introspezione:
“Chi sei quando nessun* ti guarda?”.

REGIA DI :
BIANCA ATTIANI

CON:
MARTINA CIARDULLO
MARTINA DI PAOLO
ALICE ATTIANI
REBECCA PILONI
PAOLA BOLAFFIO

LOCANDINA: LARA ATTIANI

LABORATORIO ATTIMI:
di Bianca Attiani

Il progetto Attimi nasce nel 2022 come tirocinio del corso europeo Erasmus +, per il riconoscimento della figura dell’operatore/trice di Teatro Sociale, patrocinato dall’associazione Oltre le Parole Onlus.
Attimi è un laboratorio teatrale. Un gioco aperto a tutte le donne, in cui si prova a riconoscere i quotidiani automatismi di discriminazione di genere nei quali ancora spesso inconsapevolmente viviamo, usando tecniche e metodi del teatro per iniziare a contrastarli.

Uno degli obiettivi fondamentali del laboratorio è quello di creare un luogo in cui ci si possa sentire accolte, al sicuro, libere di esprimersi.
L’idea è quella di creare uno spazio condiviso per poter tirar fuori ciò che è già dentro di noi, attraverso il gioco del teatro e di contribuire ad attivare nelle partecipanti meccanismi di riconoscimento – primo passo verso il superamento – di quegli ostacoli anche piccoli e spesso invisibili per abitudine ‘culturale’ che nel quotidiano sottolineano la discriminazione di genere.

Dopo la prima edizione, che si è tenuta tra gennaio e giugno 2022 alla Casa Internazionale delle Donne, “Attimi”, presentato da Il Refuso a.p.s, in collaborazione con l’associazione Kāla, è ripartito a novembre 2022 al Teatro di Alice, a Roma. E si concluderà il 22 Giugno presso la Casa Internazionale Delle Donne, con una performance che cerca di racchiudere tutto ciò che è stato il laboratorio.

C’È FIGA una serata di STAND UP COMEDY

C’E’ FIGA

Una serata di STAND UP COMEDY con 6 monologhi da 10 minuti ciascuno.

Un giorno, un collega stand up comedian disse: “Questa sera devo andare a vedere una serata di comicità con solo donne. Che noia, le donne non fanno ridere… Ma almeno c’è figa”. Le tematiche spaziano in tutti gli ambiti. Direttrice comune delle performance è l’irriverenza tipica della Stand up che permette di tracciare una linea distintiva tra il cabaret e la Stand up di stampo internazionale.

Con: 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐅𝐥𝐚𝐦𝐢𝐧𝐢, 𝐒𝐡𝐚𝐫𝐚 𝐆𝐮𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐢𝐧𝐢, 𝐌𝐢𝐜𝐨𝐥 𝐏𝐚𝐯𝐨𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨, 𝐈𝐥𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐆𝐢𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢, 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐌𝐢𝐜𝐞𝐥𝐢 𝐏𝐢𝐜𝐚𝐫𝐝𝐢, 𝐒𝐚𝐫𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐦𝐚.

#CultureRoma #estateromana2022 #LaCasaChiama #CasaInternazionaledelleDonne

Serata di Stand Up comedy

SERATA STAND UP COMEDY

In scena nel Giardino della Magnolia della Casa Internazionale delle Donne due commedie che ci promettono una serata leggera ed anche un pò irriverente.

𝐋’𝐢𝐧𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞… 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐳𝐚
di e con 𝐁𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐂𝐢𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐧𝐢

Una donna che non ha mai ricercato se stessa perché si basta e si avanza anche troppo! Stand up comedy sdraiata e anche un po’ in maiuscolo

a seguire

“𝐄𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚 – 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐭(𝐑)𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐞𝐬𝐛𝐢𝐜𝐨”
di e con 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐌𝐢𝐜𝐞𝐥𝐢 𝐏𝐢𝐜𝐚𝐫𝐝𝐢

Trenta minuti irriverenti, ironici a tratti autobiografici.
Un “memorial” sulle lesbiche di ogni tempo: attraversando mode, relazioni, incontri e come sono cambiati negli anni.
Un stand up comedy come diceva Orwell “Funny but not vulgar” dove ogni battuta e’ una piccola rivoluzione.

@CultureRoma #LaCasaChiama #CasaInternazionaledelleDonne #CultureRoma #estateromana2022

LaCasaChiama

ARISTOTELE’S BERMUDA 

STAND UP COMEDY di Luisa Merloni 

Grandi cambiamenti, grandi sfide di fronte a noi. Il clima, la salute planetaria, l’ossessione per le sopracciglia ben disegnate. È chiaro il nostro compito: dobbiamo ripensare il mondo. Se sei fortunata ti può capitare di incontrare Aristotele in metropolitana. Lui ti aiuterà a trovare delle nuove categorie per guardare il presente, il matrimonio, la questione di genere, la religione, tutte ugualmente scomode per te, donna contemporanea.

Aristotele’s bermuda è un monologo, un assolo comico, un one woman show.

È una ricerca teatrale che indaga il genere comico contemporaneo, tra la stand up americana e la comicità tradizionale, che unisce il rapporto diretto con il pubblico al racconto sociale, politico, alla costruzione di un discorso fatto di rovesciamenti di senso e paradossi.

LUISA MERLONI
Nel 2001 fonda insieme alla regista Manuela Cherubini la compagnia PsicopompoTeatro iniziando un percorso professionale e di ricerca che si incentra soprattutto sulla diffusione del teatro di prosa contemporaneo, con uno sguardo particolare al teatro spagnolo e argentino. Percorso che la segna nel profondo, perchè dal 2015 decide di rovinarsi definitivamente la vita iniziando a scrivere e mettere in scena degli spettacoli dal forte taglio comico ma anche con una evidente disperazione sotteranea. Il primo, FARSI FUORI (2017), è finalista al premio Inbox 2019. ARISTOTELE’S BERMUDA è il suo primo spettacolo da solista, speriamo sia anche l’ultimo.

#CultureRoma #estateromana2022 #LaCasaChiama #CasaInternazionaledelleDonne

Attimi

Attimi di Donna, attimi di testo.

Il 14 giugno alle 20.00, presso la Casa Internazionale delle Donne si terrà lo spettacolo finale del laboratorio teatrale “Attimi – Un gioco aperto a tutte le donne”.

Lo spettacolo porta in scena un lavoro di costruzione di uno spazio condiviso dove poter tirar fuori ciò che è già dentro di noi.
Attraverso una regia collettiva ed uno studio sul testo originale, lo spettacolo mostra la forza e la sincerità delle partecipanti.

Nel 2022 il laboratorio è stato ospitato e realizzato in collaborazione con La Casa Internazionale delle Donne, e fa parte di un progetto europeo Erasmus+ “Re.Sto.Re Project” di cui l’associazione “Oltre le parole Onlus” ne è capofila. Condotto da Bianca Attiani.
Con:
Attiani Lara
Bellazecca Matilde
Borgia Margherita
Castellano Valentina
Cornero Loredana
De Simone Romina
Dello Ioio Elisabetta
Marini Wanna
Monacelli Marta
Piloni Rebecca
Pugliese Daniela

Voce e chitarra:
Elena Giovanardi, Lisa Damascelli

Grafica di Miriam Sannino

Info e prenotazioni: 3299163352
GRATUITO ed aperto a tutte e tutti.

‘68 motivi per raccontarsi

Spettacolo teatrale di e con Chiara Casarico

Accompagnamento musicale di Stefania Placidi

Sinossi:
Sono passati cinquant’anni dal 1968, l’anno simbolo delle contestazioni, della rivolta studentesca, dello scontro generazionale, della liberalizzazione sessuale e tanto altro … un anno che ha segnato un grande cambiamento socio-politico nel mondo del quale forse non sappiamo ancora apprezzare la portata e che ci pone ancora grandi interrogativi. “Ma che colpa abbiamo noi” è il ritornello di una canzone dei Rokes, con testo italiano di Mogol, che si piazzerà al secondo posto in uno storico Cantagiro del 1966 e che secondo noi rende bene l’idea del cambiamento che stava avvenendo in quegli anni. La musica, alla fine degli anni ’60, acquista un’importanza fondamentale, soprattutto come discorso generazionale, tanto che uno degli episodi che entreranno nella Storia sarà proprio un evento musicale (il concerto di Woodstock nel 1969). Così abbiamo deciso di guardare il ’68 a partire dalle canzoni uscite in Italia in quello storico anno (facendo qualche eccezione per canzoni uscite l’anno precedente) e raccontare, attraverso canzoni, storia e biografia, le vicende emblematiche del ’68 italiano. L’argomento è molto vasto. Gli effetti di quegli anni non li abbiamo forse compresi appieno, proprio ora che tante conquiste sembrano essere colpite o svanite. Le cose da dire e da cantare sarebbero tantissime, ma bisognava operare una scelta e così portiamo in scena cantando e raccontando: la Contessa di Paolo Pierangeli, le Pietre di Antoine, la Beat Generation e Valle Giulia, Pasolini e le occupazioni universitarie; Dario Fo, Jannacci, i Rokes e Don Milani, Basaglia e Alda Merini; Gino Paoli, Patty Pravo e Caterina Caselli e l’aborto e la nascita del femminismo; Paolo Conte, Guccini e Lucio Dalla … E purtroppo dobbiamo lasciar fuori tanti altri autori e racconti che non basterebbero 24 ore per “rac-cantare” tutto … Ma che colpa abbiamo noi? Ma che colpa abbiamo noi « … il denaro ed il potere sono trappole mortali che per tanto e tanto tempo han funzionato… »

CHIARA CASARICO
Attrice-cantante, autrice, regista, pedagoga, clown, diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro “Il Circo a Vapore”, specializzata in Pedagogia Teatrale all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, laureata con lode in Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma con una tesi su Dario Fo. Ha incontrato nella sua formazione e nella sua carriera artistica artisti diversi: Carlo Quartucci, Emanuel Gallot-La Vallée, Cathie Marchand (Living Theatre), Fabio D’Avino, Solene Fiumani, Hal Yamanouchi, Claudia Contin, Laura Curino, Vlad e Yury Olshanski, Cirque du Soleil, Lucilla Galeazzi, Mimmo Cuticchio, Gabriella Aiello, Clara Gebbia, Maria Rosaria Omaggio. Nel 1996 fonda la Compagnia il NaufragarMèDolce di cui cura la direzione artistica e con la quale ha prodotto, scritto e interpretato una trentina di spettacoli originali. Dal 1998 esercita attività di docenza in laboratori teatrali per adulti e nelle scuole per ragazzi e bambini. Dal 1999 è Clown Ospedaliero membro di SOCCORSO CLOWN. Lavora come docente-regista del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli del Teatro di Roma. Dal 2000 partecipa a diverse fiction per la tv e ad alcune trasmissioni radio. Come autrice di teatro riceve diversi premi e riconoscimenti tra i quali: Finalista Premio Ustica per il Teatro 2007, Premio Microfono di Cristallo RadioRai 2008, Menzione come Miglior Attrice al RomaFringe Festival 2013, Premio del Pubblico “Le voci dell’anima” 2017. Dal 2001 cura la Direzione Artistica di diversi Festival e Rassegne tra cui “Agorà – Teatro e musica alle radici” che nel 2021 viene riconosciuto dal Ministero della Cultura, festival di valenza nazionale. Come cantante ha al suo attivo parecchi concerti. Nel 2015 canta e recita in uno spettacolo di Lucilla Galeazzi con la regia di Maria Rosaria Omaggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nel 2016 canta ai Musei Capitolini in uno spettacolo con Maria Rosaria Omaggio per Musei in Musica. Nel 2017 canta a Palazzo Braschi in uno spettacolo di Lucilla Galeazzi per la Notte dei Musei. Nel 2018 è in stagione al Teatro Vascello in uno spettacolo di Lucilla Galeazzi.

STEFANIA PLACIDI
Chitarrista, cantante, corista, arrangiatrice e autrice, esprime le proprie passioni su due versanti principali: da un lato il folk, attraversato con lavoro di ricerca in particolare sulla cultura popolare romana; dall’altro la musica brasiliana, che studia in loco, frequentando il dipartimento di Bossa Nova all’Università di Salvador de Bahia, frequentando seminari di armonia, laboratori di samba. All’attività concertistica, in Italia e all’estero, sia come solista che in gruppi musicali, affianca l’attività didattica nelle scuole.

Valentina: Morire di obiezione di coscienza

Nel 2017 una giovane donna muore in un ospedale italiano perché la sua vita viene dopo il battito cardiaco di due feti destinati comunque a morire, a causa dell’obiezione di coscienza.

In Italia però l’aborto è consentito, come può essere successo?

Vi aspettiamo il 7 giugno alle ore 20:30 per raccontarvi come davvero sono andate le cose.

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “A pelle”

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Wanda Spizzirri si racconta (arzilla anziana combattente)

Monologo: A pelle
di Francesca R. Miceli Picardi
Con Giorgia Trasselli
Regia Francesca R. Miceli Picardi
Nascere in piena guerra mondiale e ritrovarsi ancora qui, epoca dopo epoca, nel 2020. Decidere fin da allora di essere una donna diversa: dermograficamente con lo sguardo connesso con la luna e il dito bruciato dalla vita. Ma soffiare 86 candeline vestita di bianco e con lo stupore bambino che non l’ha mai abbandonata: Wanda.

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “Onde medie”

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Susanna Stivali si racconta (cantante e compositrice jazz, insegnante Conservatorio di Frosinone – Associazione Culturale Muovileidee)
Monologo: Onde medie
di Francesca R. Miceli Picardi
con Angela Sajeva
Regia Francesca R. Miceli Picardi
Se cantare su un palco ti mette a nudo tra la folla che ti guarda, cosa succede quando per la prima volta dovrai farlo online?
Il profondo e più intimo viaggio all’interno dell’io di un’artista che si è sempre “nutrita” dell’odore del pubblico.

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “Pancia piatta”

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Silvia Dionisi si racconta (ostetrica)
Monologo: Pancia Piatta
di e con Francesca R. Miceli Picardi
Regia Maria Luisa Celani
Un doloroso e ambivalente fotogramma di una donna che dopo l’interruzione volontaria di gravidanza, capisce, ricorda, sente e soffre. Come se non ci fosse altra alternativa, che continuare ad accarezzare una pancia “piatta”.

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “Post Partum”.

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Monica Vacca si racconta (psicologa associazione Il Cortile)
Monologo: Post Partum
di e con Betta Cianchini
“Post Partum” non è solo uno spettacolo. Vuole essere un viaggio tagliente e ironico nei meandri di quell’universo femminile mai ascoltato e, troppo spesso, volutamente rimosso. Si parla tanto di “sofferenza fetale” e poco di “sofferenza materna”. Eppure i casi sono in crescente aumento. Perché “di mamma ce n’è una sola…” e troppo spesso è sola. Una volta tornate a casa dall’ospedale la sensazione descritta è quella “di ritrovarsi con un bambino sconosciuto il cui pianto è una lama nel cervello”.
Ecco perché Post Partum.

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “Yuki” (coraggio)

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Sara Pollice si racconta (operatrice sportello contro la violenza sulle donne e componente de Le Funambole)
Monologo: Yuki (coraggio)
di Francesca R. Miceli Picardi
con Barbara Caridi
Regia Francesca R. Miceli Picardi
Il Giappone come meta. Per scappare.
Talmente lontano che giorno dopo giorno diventa la possibilità e la forza di volerlo raggiungere. Come uno sfiatatoio, come una giostra.
Come qualunque donna che sta trovando con tutta sé stessa, il coraggio per dire “Basta

La Casa (S)Piazza: Intervista e video monologo “Blooming”

Dal 25 al 31 marzo i 7 video-performance Dalle Case alla Casa: cartoline dal pianeta Donne saranno visibili sul sito, sul canale You Tube e sulla pagina Facebook della Casa Internazionale delle Donne.

Maria Botticchio si racconta (insegnante precaria)
Monologo: Blooming
di Francesca R. Miceli Picardi
con Elena Fazio
Regia Francesca R. Miceli Picardi
Il blooming avviene quando la quantità di luce, o meglio di fotoni ricevuti, supera la capacità del fotodiodo, questi traboccano invadendo i fotodiodi vicini e causando un effetto macchia bianca ad intermittenza. Essere un’insegnante precaria, genera dunque all’anima lo stesso effetto: intermittente e sovraesposta ad un divenire che non arriviva.