E’ questo che volevo?

Presentazione del libro: E’ questo che volevo?
di Mariagrazia Fontana

Dialogano con l’autrice: Oriella Savoldi ed Esther Weber
Saluti di Maura Cossutta

Ha chiuso l’ambulatorio ed è scomparsa, lasciandole senza medico curante. Le quattro amiche, prossime alla pensione, scelgono di ritrovarsi per tentare di capire che ne sia stato di Bianca. Negli anni ’70 avevano condiviso l’appartamento durante il corso di laurea in medicina e militato nello stesso collettivo femminista, poi ciascuna aveva imboccato la propria strada. Il romanzo si compone di differenti voci di donne che raccontano il loro tentativo di lavorare e vivere senza rinunciare a sé, il rapporto con il potere maschile dentro e fuori casa. Un potere da rivendicare o da mettere in crisi? Dopo anni si ritrovano in una baita di montagna per ricucire le loro vite contorte intorno alla domanda: è questo che volevo?

Mariagrazia Fontana, fino a pochi anni fa chirurga nella sanità pubblica. Ha attivato il protocollo di accoglienza delle donne vittime di violenza in emergenza, in collaborazione con la Casa delle donne di Brescia. Fa parte del Cerchio della scrittura, gruppo di donne interessate a parole radicate nell’esperienza femminile.

L’autodifesa delle donne. Pratiche, diritto, immaginari nella storia

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,
domenica 24 novembre p.v. alle 16.30, si terrà presso la Sala Lonzi della Casa internazionale delle donne (ingresso da Via S. Francesco di Sales 1a), la presentazione del volume
L’autodifesa delle donne. Pratiche, diritto, immaginari nella storia
a cura di Simona Feci e Laura Schettini (2024),
di recente pubblicazione nella collana “Storia delle donne e di genere” promossa dalla Società italiana delle storiche presso l’editrice Viella.

Introducono
Maura Cossutta, presidente della Casa internazionale delle donne
Vinzia Fiorino, presidente della Società italiana delle storiche

Intervengono le autrici
Alessandra Chiricosta
Francesca Frisone
Lorenza Moretti
Flores Reggiani
Leila Spignese
Paola Stelliferi

Coordinano
Simona Feci
Laura Schettini

Uranio impoverito: la terra è tutta un lutto

Presentazione del libro “Uranio impoverito: la terra è tutta un lutto” di Marilina Veca

EDIZIONI SENSIBILI ALLE FOGLIE

Sarà presente l’autrice Marilina Veca (Wilpf Italia)

Presenta e introduce Patrizia Sterpetti (Wilpf Italia)

Da alcuni decenni si fa uso dell’uranio impoverito nella costruzione di armamenti e munizioni. Benché non sia ufficialmente riconosciuto un nesso tra l’esposizione alle polveri conseguenti alle esplosioni prodotte da queste armi – tanto nei teatri di guerra quanto nei Poligoni militari – e l’insorgere di gravi malattie con esito letale, il libro documenta, attraverso risultanze di inchieste e testimonianze dirette di chi ne ha vissuto gli esiti sulla propria pelle, le conseguenze dell’uso dell’uranio impoverito, devastanti per le persone e per l’ambiente. Le storie di alcuni militari e di famigliari di vittime anche civili si alternano alla documentazione sulle criticità italiane intorno alla sicurezza nei Poligoni militari e nelle missioni all’estero, in particolare in Somalia e in Kosovo. Ai bombardamenti Nato sulla Serbia nel 1999 è dedicato un capitolo che illustra i danni all’ambiente provocati dalle operazioni militari a cui ha partecipato con entusiasmo anche l’Italia. 

MARILINA VECA vive e lavora a Roma. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, specializzata in Paleografia latina, archivistica e diplomatica presso l’Archivio Segreto Vaticano, ha lavorato nel settore relazioni internazionali di varie istituzioni. Presidente di Rinascere Onlus, che opera a favore di vari progetti di pace e di sostegno umanitario, in particolar modo per le enclavi serbe del Kosovo e Metohija, è autrice di molti volumi, fra i quali: Kosovo e Metohija, il ritorno impossibile, Filip Vjesnić Editore, Belgrado 2007; Zločini. Kosovo, il silenzio e la memoria, Sensibili alle foglie, 2017; Percorsi e ripercorsi, Fondazione Karić, Belgrado 2023. Ha realizzato con il regista Alessandro Antonaroli un cortometraggio in Kosovo e Metohija dal titolo “Katastrofa”. Insignita del Karić Foundation Award – Laurea ad honorem in Giornalismo, nel novembre 2019. È membro d’onore dell’A.N.V.U.I.  Associazione Nazionale Vittime Uranio. Ha ricevuto il Premio Italia diritti umani 2024 dalla Free Lance International Press.

Visibili e influenti / Le donne italiane ci sono

Francesca Calamita (University of Virginia) presenta il suo ultimo libro: Visibili e influenti: le donne italiane ci sono (Biblion edizioni). https://www.biblionedizioni.it/prodotto/visibili-e-influenti/

L’autrice sarà in conversazione con Luciana D’Arcangeli (Flinders University/American University of Rome).

Francesca Calamita è professoressa associata presso il Dipartimento di spagnolo, italiano e portoghese dell’Università della Virginia e affiliata al Dipartimento di studi di genere della medesima istituzione. Direttrice del corso di laurea in Italian Studies e di UVa a Siena e Firenze, si divide tra l’Italia e gli Stati Uniti. Si occupa di questioni di genere in ambito italiano ed europeo, femminismo transnazionale, scrittura femminile, cultura pop e cinema delle donne. Autrice di Linguaggi dell’esperienza femminile (2015), co-curatrice di Food Obsession, Starvation and Identity (2017) e Eve’s Sinful Bite (2020), è ideatrice e co-autrice di DiversITALY (2022), il primo libro di testo per studiare italiano con la parità di genere.

Luciana d’Arcangeli ha insegnato in Australia presso la Flinders University e, rientrata in Italia, è Professoressa Associata presso la American University of Rome.  Saggista, traduttrice, interprete e curatrice di vari volumi collettanei e numeri speciali di riviste sul teatro e cinema italiano pubblicati in tutto il mondo, sua è la monografia I personaggi femminili nel teatro di Dario Fo e Franca Rame (Cesati, 2009). Gli ultimi lavori sono Atti di accusa. Testi teatrali e interviste sulla rappresentazione della violenza contro le donne (Aracne, 2019) e Staging Violence Against Women and Girls: Plays and Interviews (Bloomsbury, 2023); due volumi che che scaturiscono dal progetto del gruppo di ricerca internazionale da Lei guidato fino al 2022 intitolato ‘Indelible/Indelebile’ sulla rappresentazione nelle arti performative e visuali della violenza contro le donne e le bambine.
Vincitrice nel 2016 del Premio Italia nel Mondo, seguito nel 2017 dal Diploma di Benemerenza ‘Medaglia d’Oro’ della Società Dante Alighieri per il lavoro di diffusione della cultura italiana all’estero, e nel 2018 il Premio alla Traduzione letteraria dell’Istituto di Cultura Italiana di Melbourne.

Sally (Sarah Patricia) Hill è professoressa di Studi Globali presso Te Herenga Waka – Victoria University di Wellington, Nuova Zelanda. Si occupa della rappresentazione delle identità marginalizzate e della memoria storica nella cultura visiva e materiale. Tra i progetti recenti si annovera la co-curatela (insieme a Luciana D’Arcangeli) del numero speciale di ‘Violence Against Women’: Indelible: Violence Against Women and Their Resistance to It in the Visual and Performing Arts in Italy and Beyond (2023). Con Giacomo Lichtner, dirige il progetto di ricerca finanziato dall’Australasian Centre for Italian Studies “Tracce scomode del passato: la reazione all’eredità del fascismo tra rimozione e risignificazione.”

Femministe di un unico mondo

Femministe di un unico mondo

Di Bianca Pomeranzi, a cura di Carla Cotti

Intervengono:
Maura Cossutta
Ilaria Boiano
Anna Simone
Coordina: Carla Cotti

La Casa internazionale delle donne, in collaborazione con Fandango, presenta, il 4 ottobre, l’ultimo libro di Bianca Pomeranzi, Femministe di un unico mondo (ed. Fandango): un testo intimo che ripercorre la storia del movimento politico globale femminista e un libro che racconta di una esperienza professionale e politica preziosa, quella di Bianca, che diventa strumento a disposizione dei nuovi femminismi. Utile per interpretare i fatti del mondo ma anche per indicare la strada del cambiamento.

E’ a partire da questo testamento, che Bianca Pomeranzi ci consegna, che la Casa internazionale delle donne ha deciso di dare avvio ad un altro prezioso progetto: una Scuola Politica Femminista a lei intitolata. Non solo un sentitissimo omaggio, ma soprattutto un modo per raccogliere il testimone di una vita dedicata all’affermazione della libertà femminile in tutto il mondo.

Il percorso formativo della scuola femminista e la sua organizzazione sarà illustrata nella stessa giornata del 4 ottobre, nell’ambito della presentazione del libro.

L’appuntamento è, perciò, Venerdì 4 ottobre, alle ore 18, presso la Casa internazionale delle donne (via della Lungara 19-Roma)

Grammatica di un desiderio

Lunedì 30 settembre alle ore 18.00, presso la Casa Internazionale delle Donne, Vanessa Tonnini presenta il
suo romanzo d’esordio Grammatica di un desiderio, in dialogo con Francesco Piccolo.
Una potente storia da cui emerge con forza la disperazione e la speranza, la paura e il desiderio di riscatto
dei suoi personaggi.
Un percorso di formazione sentimentale che viaggia tra i primi del Novecento e gli anni Settanta, un romanzo importante sulla scoperta del desiderio e la necessità di un vocabolario, anche quando il mondo ci vede come errori.

TRAMA: Come si cresce se non si hanno parole per dire il mondo, i propri pensieri e i propri desideri?
Nicaredda è nato in una famiglia di sei figli, il padre morto in miniera e la madre soffocata dai doveri e dalla fame. Non gli hanno insegnato che le poche parole necessarie a sopravvivere e, nei primi anni della sua vita, lui non ha sentito il bisogno di conoscerne altre. Quando però viene mandato alla solfatara, tutto
cambia. La nuova vita è fatta di buio, cunicoli stretti che levano il fiato e paura, ma è fatta anche di corpi, di ragazzi come lui, i muscoli guizzanti e lo sguardo profondo, e Nicaredda sente nascere dentro di sé qualcosa a cui non sa dare un nome. È solo anni dopo –in seguito alla fuga rocambolesca da quel luogo di morte, al vagabondaggio per i villaggi della Sicilia, a una retata dei militari fascisti che lo mandano al confino alle Tremiti –che incontra Ruggero e le pulsioni si trasformano in gesti, l’istinto si fa sentimento e i pensieri confusi diventano parole. Ruggero è l’amore della sua vita e lì, su quell’isola ai confini del mondo, lontani da tutto, dove la disparità tra loro, il figlio orfano di un minatore e il gentiluomo di nobile stirpe, non esiste.
Anni dopo, Nicaredda scrive una lunga lettera per raccontare a Ruggero il tempo che li ha visti separati. Ora ha tutte le parole per potersi spiegare, ma teme che a ricevere quanto ha scritto ci sia ormai solo un
fantasma. Ma forse non è davvero questo che conta, l’importante è aver capito chi è stato e chi è
diventato.


VANESSA TONNINI, autrice e sceneggiatrice, ha vissuto nell’ex-Jugoslavia e a Parigi. Da più di dieci anni si
occupa di promozione e sviluppo di progetti audiovisivi internazionali. Come selezionatrice, ha
programmato diverse manifestazioni di cinema, è direttrice artistica di Rendez-Vous, il festival dedicato al
cinema francese. Ha pubblicato reportage e libri di viaggio.

Meridiano Rock

Presentazione del libro di Sandro Medici “Meridiano Rock” (Manni editore)

Con Maria Palazzesi e Anna Simone
Introduce Angela Ronga
Letture di Silvia Luzzi

“Un racconto gentile, una scrittura ritmica e sapiente”

“Un libro musicale, suonato come uno strumento che accompagna il lettore in un concerto rock”

“Un tumulto veloce, come il passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza”

Nozione d’amore. Appunti di un viaggio all’inverso

Presentazione del Libro “Nozione d’amore. Appunti di un viaggio all’inverso” di Marina Morelli, Le Parche Edizioni, 2024
Dialogano con l’autrice
Daniela Speranza, psicologa, psicoterapeuta e docente di Scienze Umane
Tiziana Bartolini, Direttora di NOIDONNE
Modera Costanza Fanelli, Presidente NOIDONNE TrePuntoZero

Attraverso il Viaggio all’Inverso, l’autrice, la cui vita è interamente dedicata alle sue figlie con disturbo dello spettro autistico, mette a nudo la sua personalità offrendo a chi legge  la chiave per aprire o riaprire la porta della propria interiorità per rimarginare le originarie ferite.

“Credevo col mio viaggio all’inverso, rivelatosi inaspettatamente portentoso, di poter risolvere tante questioni come per incanto, invece mi trovo di fronte alla difficoltà più grande: prendermi tutta la responsabilità inerente alle mie scelte, che la nozione d’amore, di cui ora sono in possesso, individua nella cura non più delle mie sole figlie ma, doverosamente, anche di me, che credevo di essere così forte e invece scopro di essere così fragile, e io a questo non sono abituata. Tutto l’apprendimento sul mio conto, frutto del viaggio all’inverso, sarebbe dunque un sapere dall’inestimabile valore, al quale attingere il coraggio di vivere e la forza per portare avanti con dignità la mia iniziale scelta di donna di diventare mamma, quindi, di realizzare il sogno impossibile di tenere unita la mia famiglia, della spaventosa realtà e di portare a termine, come desidero, il mio compito di madre, che non sapevo sarebbe stato un viaggio così lungo e impegnativo, a tal punto complicato e avversato dal mondo esterno e dal sistema, ma al quale non ho mai pensato di porre fine, non fino a quando avrò qualcosa da dare a Laura e a Luce, in un mondo per il quale i figli fragili sono sempre e soltanto delle loro madri e impossibilitati a essere altro all’infuori che figli”.

PIU’ CI RINCHIUDONO PIU’ DIVENTIAMO FORTI

Presentazione del volume Più ci rinchiudono, più diventiamo forti di Narges Mohammadi.
Intervengono Tina Marinari, Amnesty International Italia e Parisa Nazari, attivista e mediatrice interculturale iraniana. Coordina Nadia Pizzuti.
Narges Mohammadi (1972), ingegnera, giornalista e attivista iraniana, è vicepresidente del Centro dei difensori dei diritti umani, diretto dal premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi. Dal 1998 è stata arrestata e detenuta più volte in quanto dissidente e nel maggio 2016 è stata condannata a 16 anni di reclusione per aver creato e guidato «un movimento di difesa dei diritti umani che si batte per l’abolizione della pena di morte». Dopo il rilascio nell’ottobre 2020, pochi mesi più tardi è stata nuovamente incarcerata per aver scritto Più ci rinchiudono, più diventiamo forti. Il suo lavoro è stato elogiato da Amnesty International, Reporter Senza Frontiere e PEN. Il suo documentario White Torture ha ricevuto il premio come miglior reportage all’International Film Festival e al Human Rights’ Forum. Nel 2023 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. La sua famiglia ora vive in Francia.

Tra le pagine, Narges Mohammadi, oltre alla sua storia raccoglie le interviste a dodici donne detenute come lei, tra cui la giornalista di fama internazionale Nazanin Zaghari-Ratcliffe e l’attivista Atena Daemi. Donne che hanno sollevato la testa di fronte al regime islamico, che si sono battute per la libertà e la democrazia, o che sono state incarcerate con accuse infondate.

Nostalgia

IN FORME DIVERSE.
Rassegna di eventi a cura di Feminism7 nell’ambito del Festival Diva’s Jazz.

Organizzata da Archivia, in collaborazione con Casa Internazionale delle Donne, Muovileidee, lesconfinate.

Giardino della Casa Internazionale delle donne Roma, Estate 2024.

Mercoledì 17 ore 19:00
Presentazione di Nostalgia di Tezeta Abraham
Intervengono Madia Mauro e Isabella Peretti

Tezeta Abraham, attrice etiope naturalizzata italiana, sarà presente per raccontare il suo avvincente memoir “Nostalgia ”edito da Harper Collins, storia di una fuga lontana nel tempo e di un meditato ritorno a Gibuti.

¡Revolucionaria!

IN FORME DIVERSE.
Rassegna di eventi a cura di Feminism7 nell’ambito del Festival Diva’s Jazz.

Organizzata da Archivia, in collaborazione con Casa Internazionale delle Donne, Muovileidee, lesconfinate.

Giardino della Casa Internazionale delle donne Roma, Estate 2024.

Mercoledì 10 ore 19:00

Lavinia Mancusi, ¡Revolucionaria!, ed. Red Star Press. Intervengono Bianca Cimiotta (FIAP) e Omerita Ranalli (Circolo Gianni Bosio). Introduce e coordina Maria Palazzesi, Responsabile Area cultura Archivia

ore 21:00
Concerto di e con Lavinia Mancusi. insieme al gruppo di musicisti composto da Mauro Menegazzi Iacopo Schiavo, Denise Di Maria, Nicolò Pagani, Gabriele Gagliarini.

Evento con il patrocinio della Casa della Memoria e del Circolo Gianni Bosio

RACCONTARE LA CURA

Presentazione del volume di Laura Marzi Raccontare la cura. Letteratura e realtà a confronto, edizioni
Futura. Con l’autrice intervengono Maria Luisa Boccia e Antonella Petricone BeFree.
La cura è un atto di potere, ma è anche una relazione in cui coesistono l’amore e il disgusto, l’odio e la
tenerezza, la fatica e l’orgoglio, in cui sentimenti nobili si avvicendano ad altri spaventosi. Questo libro
vuole fornire una cornice teorica ampia al bisogno universale di cura e garantire al contempo per le care
workers un posizionamento politico e simbolico adeguato. Il testo muove dai care studies e approda alla
critica letteraria, rimette in causa la distinzione tra finzione e realtà: nella letteratura infatti si trovano
spesso le risposte agli interrogativi sociali più complessi. L’esempio narrativo in questione è Slow Man di
J.M. Coetzee, perché in quest’opera dello scrittore sudafricano premio Nobel emergono l’aspetto
perturbante della cura, le dinamiche di potere da cui è investita, le discriminazioni di genere di cui sono
vittime le care givers.

Women’s Work in the Pandemic Economy

Sala Simonetta Tosi – Casa Internazionale delle Donne

Women’s Work in the Pandemic Economy. The Unbearable Hazard of Hierarchy
Il lavoro femminile nell’economia pandemica. Il pericolo insostenibile della gerarchia

Sarà presente l’autrice del libro
MYFAN JORDAN –
Modera Genevieve Vaughan – Ricercatrice indipendente, filosofa e semiotica femminista

Un’esplorazione del comportamento economico delle donne durante la crisi del COVID-19 in Australia, attraverso due ricerche uniche nel loro genere, che hanno messo in evidenza comportamenti molto diversi : una ricerca sulla prima linea dei lavori di assistenza e istruzione e un’altra sulle prestazioni volontarie di cure attraverso le “reti digitali di condivisione iperlocali”.

Questo libro esplora due ricerche uniche nel loro genere in merito al comportamento economico delle donne durante la crisi del COVID-19 in Australia. Il primo studio analizza la “prima linea” dell’assistenza nei settori lavorativi femminilizzati della sanità e dell’istruzione, individuando le pressioni estreme sul carico di lavoro, il deterioramento delle condizioni lavorative e un’incidenza straordinariamente elevata di mobbing sul posto di lavoro, compresi i casi di donne che prendono di mira altre donne lavoratrici. L’autrice sostiene che le « culture del posto di lavoro » sono quasi inevitabili nell’economia neoliberale avanzata australiana, dove l’eredità patri-coloniale continua a svalutare e a sottoutilizzare il lavoro delle donne.
Un secondo studio, descrive le prestazioni volontarie di cure che hanno avuto luogo in “reti digitali di condivisione iperlocali” e identifica per lo stesso periodo dei comportamenti economici molto diversi. In questo secondo caso, le donne – e occasionalmente gli uomini – si impegnavano in lavori “colmi di cura”, come il dono, l’approvvigionamento collettivo e la risoluzione dei problemi attraverso una « mentalità alveare », in linea con i modelli di economia del dono previsti dalla teoria della decrescita.
Questo libro presenta moltissimi spunti interessanti per chi si occupa di genere, sociologia ed economia, in particolare per coloro che sono interessati al lavoro di cura, all’economia del dono e al lavoro delle donne.
Myfan Jordan è fondatrice e direttrice del Grassroots Research Studio, una società di consulenza per la co-progettazione e la ricerca sociale a La Trobe University.

Abbey Lincoln, il libro di Luigi Onori / Diva’S Jazz

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: Abbey Lincoln una voce ribelle tra jazz e lotta politica

“Abbey Lincoln. Una voce ribelle tra jazz e lotta politica” (L’asino d’oro edizioni) di Luigi Onori racconta la vicenda, in gran parte sconosciuta, della vocalist afroamericana.

Dagli anni ’50 agli inizi del XXI secolo la Lincoln si è trasformata da seducente supper club singer a voce del jazz d’avanguardia, da icona della lotta degli afroamericani contro la segregazione a compositrice di un personale songbook di oltre 80 canzoni. L’incontro con l’autore intende mettere a fuoco alcune tematiche, grazie anche all’ascolto della musica di Abbey Lincoln che attraversa mezzo secolo di jazz e storia americana.

Luigi Onori è critico, saggista, docente, storico del jazz. Scrive per “il manifesto”, ha collaborato a riviste di settore, pubblicato libri su jazz e Africa, Paolo Fresu e il gruppo Perigeo, nonché La storia del Jazz (2020) con R. Brazzale e M. Franco. Ha insegnato in conservatorio, è docente al Saint Louis College of Music e collaboratore della Casa del Jazz.

Ingresso Gratuito – prenotazione necessaria (100 posti)

Diva’S Jazz
su Facebook https://www.facebook.com/DivaSJazz
su Instagram https://www.instagram.com/divas_jazz/

PALESTINA ISRAELE – Parole di donne

A CURA DI
ALESSANDRA MECOZZI
GABRIELLA ROSSETTI

Una storia coloniale.
Ne parlano donne palestinesi, israeliane, italiane.
Dopo il 7 ottobre le abbiamo cercate ancora.
Anche oggi non rinunciano a parlare.
Un legame che ostinatamente attraversa i confini più difficili.

NE DISCUTONO CON LE CURATRICI
CHIARA INGRAO
LUISA MORGANTINI

MODERA
SIMONA MAGGIORELLI
Direttrice di Left

ORGANIZZA
COLLANA SESSISMOERAZZISMO, CASA EDITRICE FUTURA
GRUPPO INTERNAZIONALE CIDD

Nel marsupio della storia

Tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, un giovane italiano, Alberto
Prasso, parte da un paesino del Piemonte. Ha un sogno: trovare l’oro e
aprire una miniera. Ci prova in America, poi in Sudafrica e infine riesce a
realizzare il progetto in Etiopia, dove diventa amico del re Menelik e
ottiene le conces- sioni. Nel 1928, suo nipote Oreste e altri parenti lo
raggiungono in Africa per affiancarlo nell’attività. Poi all’improvviso
l’Italia fascista invade l’Etiopia
Gli italiani che vivono lì subiscono gli effetti di una efferata invasione
militare, lacerati tra il senso di appartenenza alla cultura che li ha accolti e
l’obbligo imposto dalla madrepatria di prendere le armi contro gli etiopi.
Maria Abbebù Viarengo, figlia di Oreste – nata in Etiopia e vissuta poi
in Italia – in dialogo con suo padre, traccia un filo delle tante storie nella
Storia, restituendoci in maniera vivida e concreta i fatti avvenuti. Li
arricchisce della propria gioiosa e pulsante esperienza di vita di bambina
e ragazza, testimone di un’Etiopia ricca di tradizioni travolta
dall’incontro culturale con l’Occidente.

Corpi e carcere

La storia del primo corpo di polizia femminile introduce i nuovi orizzonti della dimensione-carcere, dalla prevenzione e repressione dei reati contro la pubblica moralità e il buon costume alla restituzione della reo alla società. Le tante voci intorno alla presentazione del volume di Liliosa Azara “Un nuovo Corpo dello Stato. La polizia femminile in Italia 1961-1981”  (Viella, 2023), accompagnano il dibattito sul complesso rapporto tra corpi e carcere, per guardare ai corpi in carcere in una prospettiva multidimensionale, dalle implicazioni penitenziarie alla percezione sociale e spirituale della esecuzione della pena. 

Liberiamoci del patriarcato

Casa Internazionale delle Donne di Roma lunedì 6 maggio 2024. h. 18.00

Incontro Liberiamoci del patriarcato

La parola “patriarcato”, a lungo ignorata dai media perché ritenuta di ambito femminista – “cosa da donne” – è tornata prepotentemente alla ribalta nei discorsi di molte e molti da quando l’ha nominata Elena Cecchettin, sorella di Giulia, come j’accuse per il femminicidio dell’11 novembre 2023. “Tutti gli uomini devono fare mea culpa”, ha detto Elena, trasformando la tragedia privata, il lutto di una famiglia in un possibile motore di cambiamento.

Ne discutiamo a partire dal numero speciale della rivista Micromega “Liberiamoci del patriarcato” (n. 2/2024) e dal tema della rivista Leggendaria “Violenza, ancora” (n.163/2024), con Cinzia Sciuto (condirettrice di Micromega), Alessandra Chiricosta (filosofa), Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice), Federica D’Alessio (giornalista), Nadia Terranova (scrittrice). Coordina Anna Maria Crispino (Feminism /direttora di Leggendaria).

Sguardi di Donne

Martedì 14 maggio 2024
Ore 17,30
Sala Simonetta Tosi/ Casa Internazionale delle Donne

Presentazione del libro “ Sguardi di Donne a 30 anni dalla IV Conferenza Mondiale delle Donne -Pechino 5-15 settembre 1995– Reportage Fotografico di Luisa Festa , a cura di Michele Miscia ( Edizione Delta3)”
Dopo i saluti di Maura Cossutta e della Sen Valeria Valente ,l’autrice dialogherà con Daniela Carlà, Maria Rosa Cutrufelli, Adriana Buffardi, Fiorenza Taricone,Livia Turco e Morena Viciani. Modera Simona Sala Direttrice Rai Radio 2
Il reportage fotografico su “Sguardi di donne “è stato realizzato da Luisa Festa in occasione della partecipazione alla IV Conferenza Mondiale delle Donne di Pechino del 1995 dal titolo “Uguaglianza, Sviluppo e Pace”, in qualità di componente della delegazione delle ONG italiane.
Il Libro è dedicato a Marisa Rodano e a Bianca Pomeranzi, protagoniste della Conferenza , che sono scomparse recentemente. La Prefazione del libro è di Livia Turco, la presentazione è a cura della Senatrice Valeria Valente ed è arricchito dalle testimonianze e saggi di alcune donne che hanno partecipato alla Conferenza nel 1995 e che saranno presenti all’incontro per raccontare la propria esperienza.
Il reportage fotografico di Luisa Festa riprende i 10 giorni della Conferenza di Pechino con un breve diario di viaggio, dei momenti più salienti della Conferenza ad Huairou ( 30 agosto-8 settembre) e di Pechino ( dal 4 al 15 settembre) . Molte foto di momenti significativi sono rimaste fuori dalle pubblicazioni e dalle esposizioni e quindi immagini inedite.
Fotografie che testimoniano e documentano la partecipazione di 30 mila donne provenienti da 186 paesi del mondo che attraverso cinquemila workshop hanno dato via ai temi della Piattaforma e la Dichiarazione di Pechino .
Tutte le partecipanti a livello globale vissero una straordinaria esperienza, con la consapevolezza di essere parte di un evento che avrebbe indirizzato il percorso femminile in direzione dei diritti fondamentali e della parità di genere.

Per la prima volta a Pechino i diritti delle donne sono stati riconosciuti diritti umani e inalienabili , così come sono state affermati i principi di empowerment e mainstreaming.
La Conferenza di Pechino del ‘95 ( ultima Conferenza Mondiale delle donne ) fu un importantissimo evento che ha segnato un momento essenziale per la conquista dei diritti delle donne. E’ quindi il risultato di due decenni di azioni e strategie a partire dal 1975 poste in essere dall’ONU per la condizione della donna a livello globale.

La presentazione dl libro sarà un occasione non solo per ricordare questa straordinaria esperienza attraverso le immagini , ma anche suscitare un dibattito e valorizzare le stesse donne che vi hanno partecipato.

Le poesie della contessa Anna De Brémont

Sabato 18 maggio alle 18 alla Casa Internazionale delle donne a Roma (via della Lungara 19) si
terrà la presentazione dei Sonetti e poesie d’amore della contessa Anna De Brémont, tradotte per la
prima volta in Italia da Valeria Di Felice per la collana I contemporanei del futuro. Omaggio a
Giuseppe Pontiggia
diretta da Roberto Michilli.
Donna dai vari talenti affascinante e controversa tra Ottocento e Novecento, Anna De Brémont
nacque a New York, trascorse la giovinezza a Cincinnati (Ohio) e poi, dopo la morte del marito,
andò a Londra e intraprese un tour internazionale, soprattutto in Europa e in Sudafrica, che la vide
protagonista in più ruoli: conferenziera, poetessa, attrice, cantante, giornalista.
Amica di Oscar Wilde e della sua famiglia, è una figura che con l’esempio si batte contro un
modello culturale che invitava le donne a non esprimersi se non come mogli e madri, portando la
sua intraprendenza americana nella società vittoriana.
Oltre alla curatrice e traduttrice del volume Valeria Di Felice, interverrà la poetessa Anna Segre.
Modererà l’incontro Patrizia Baglione.

Valeria Di Felice fonda nel 2010 la Di Felice Edizioni, casa editrice italiana specializzata nella
poesia. Ha pubblicato varie raccolte poetiche che sono state tradotte in arabo, nederlandese,
romeno, spagnolo. Nel 2016 ha curato l’antologia poetica La grande madre. Sessanta poeti
contemporanei sulla Madre
, nel 2017 la miscellanea di critica e poesia Alta sui gorghi e nel 2019 il
volume Antonio Camaioni. Nell’ordine del caos.
Nel 2018 ha tradotto, in collaborazione con Antonella Perlino, il libro di racconti della scrittrice
marocchina Fatiha Morchid, L’amore non è abbastanza e nel 2023 la raccolta poetica Sonetti e
poesie d’amore di Anna De Brémont
.

SONETTI E POESIE D’AMORE, di Anna De Brémont
Cura e traduzione di Valeria Di Felice
DI FELICE EDIZIONI, collana “I contemporanei del futuro”, diretta da Roberto Michilli
euro 25, p. 256 | 14×21 | 979-12-81082-04-5
Testo inglese a fronte.
Testo originale: Sonnets and Love Poems, J. J. Little and Co., Astor Place, New York, 1892.