Prospettive di genere nella scienza

Incontro e presentazione libro

La scienza ci è stata sempre raccontata attraverso una narrazione incentrata sulla retorica dell’oggettività assoluta, dello scienziato geniale (o di rare scienziate eccezionalmente dotate), dell’indiscutibile.

Nastassja Cipriani ed Edwige Pezzulli sono due scienziate italiane, matematica l’una e astrofisica l’altra, autrici del libro “Oltre Marie”, ci propongono una narrazione diversa, un piccolo viaggio che ci porterà a mettere in discussione dogmi radicati, per acquisire consapevolezze nuove e scoprire quanto pesi la discriminazione di genere, non solo sulle scienziate o sulle ragazze che vorrebbero diventarlo, ma anche sulle stesse scienze, che di una pluralità di sguardi non possono che arricchirsi.

“Le problematiche legate alla presenza di stereotipi di genere nella scienza non si limitano purtroppo alla sola invisibilizzazione delle scienziate o alle difficoltà che esse incontrano nel (non) venire riconosciute come figure esperte. La questione è molto più complessa, viaggia spesso sottotraccia, ed è capace di intaccare profondamente l’immaginario e le potenzialità delle ragazze più giovani.”

Evento realizzato da Le Plurali editrice in collaborazione con l’associazione Forma Liquida (CIDD).

Per saperne di più info sulla serata e info su Le Plurali editrice

IO C’ERO

𝗟𝘂𝗻𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟲 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 – 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴 – Casa Internazionale delle Donne

Presentazione di 𝙄𝙤 𝙘’𝙚𝙧𝙤. Sarà presente l’autore con 𝗚𝗶𝗻𝗲𝘃𝗿𝗮 𝗔𝗺𝗮𝗱𝗶𝗼, 𝗕𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗮 𝗔𝘂𝗹𝗲𝘁𝗮, 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗟𝘂𝗶𝘀𝗮 𝗕𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮, 𝗖𝗲𝗹𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗜𝗻𝗴𝗿𝗮𝗼
Per molti comunisti la militanza è stata un’esperienza ad altissima intensità sociale ed emotiva, nonché un momento fondamentale nella loro formazione pubblica e personale. Attraverso interviste e dialoghi con i protagonisti della lunga stagione della sinistra romana, Pino Santarelli ripercorre cinquant’anni di storia politica della Capitale. Dai fatti di Porta San Paolo alla grande mobilitazione sessantottina, dal crollo del Muro alla svolta della Bolognina: successi, sconfitte, speranze e disincanti che hanno segnato la lunga storia rossa di Roma.

Il giusto e l’ingiusto del fiore

letture di poesie in musica, un’occasione per scoprire la poesia di Franca Maria Catri

E’ nata a Roma nel 1931, dove ha vissuto e lavorato come medico in un quartiere di periferia segnato dalle solitudini della nuova marginalità urbana, lottando non solo contro la malattia e la morte, ma per tutti quelli che, in un sistema di potere, esprimono nella malattia il bisogno somatizzato. Ha cercato nel suo lavoro, nell’inquieta quotidianità e storia del suo essere donna, il segno di una corrispondenza. Medicina e poesia, diceva in una sua intervista, “…sono aspetti reciproci del mio agire, creare, vivere. Ecco, come ho già detto altrove, vivo da ‘apprendista strega’ tra medicina e poesia“.
Ha collaborato a giornali e riviste letterarie e pubblicato numerosi libri che hanno ricevuto autorevoli consensi critici ed è ricordata in antologie e testi di poesia contemporanea. Dice di lei Mariella Bettarini per il suo libro “Uccelli di passo”:

“questa è la storia/ degli uccelli di passo/ questa è la storia del mare (…)”, e così via …
Tale è l’incipit del dovizioso, complesso, lieve ed insieme drammatico, talora “apocalittico” e tuttavia colmo di speranzosa e piena Vita, libro di Franca Maria Catri, che mirabilmente contiene – e quasi riassume – l’iter umanissimo, poetico e scientifico, dell’autrice. Che qua si pone – e ci pone domande; che interpella ed insieme interpreta “l’ago del possibile”; che afferma: “qualunque cosa può accadere o niente”; che scrive: “passa sul muro una mano di pace” e tuttavia “questa che corre fragorosa è l’ora del lupo”; che scruta e interroga “l’orologio del mondo” ed al contempo esclama: “in occasione della luna si dice/ parla del legno l’anima degli alberi”; ed ancora, quasi in chiusura, “si farà il fiato candore e canto/prima di Dio/ prima del primo dolore/ prima che faccia neve”.
E dunque grazie, cara Franca, per questo dono di poesia e verità, di tenerezza e lucido ardimento. Grazie, mentre alle tue inquiete ed insieme pacificate domande con te sappiamo che, misteriosamente, “risponde la farfalla/ e sorride”.

Con il suo quarto libro, “Misura d’uomo” del 1975, ha ritenuto conclusa la prima fase di attività-esperienza nella cultura ufficiale, considerandosi militante nelle file della controcultura.
Nella sua esperienza di medico di base ha dovuto affrontare gli effetti individuali e sociali del fenomeno droga che negli anni ‘70 si è diffuso a livello di massa. Per questo è stata socia fondatrice e medico della “Cooperativa Bravetta ‘80”, una realtà territoriale socio-sanitaria e culturale, che negli anni ’80 ha realizzato un’esperienza pilota di legalizzazione della droga, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, che aveva come scopo quello di ridurre i drammatici danni umani, socio- politici, economici e culturali provocati dal Mercato Nero, alimentato dalle leggi proibizioniste. Esperienza per la quale ha subito un processo durato molti anni e dal quale è stata “assolta con formula piena perché il fatto non costituisce reato”.
Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sui temi a lei cari tra i quali molti sul fenomeno droga. Nel libro “La diversità domata” a cura di Roberto De Angelis – ricerca sui servizi per i tossicodipendenti commissionata dalla Provincia di Roma – Franca Catri riassume la storia della Cooperativa Bravetta ’80 ed emergono chiari i danni delle leggi proibizioniste e gli inganni dell’informazione. Su Youtube ha pubblicato il video: “Droga: uso e manutenzione”, con Nicola Pistoia, anche questo commissionato per l’educazione dei ragazzi nelle scuole ma mai distribuito, disponibile al link https://www.youtube.com/watch?v=pFISMKICOcy

Una persona di “parole” e non solo di “fatti”, che ha sempre creduto nel potere generativo della parola che esorcizza il male e per questo ha lottato per un mondo migliore anche attraverso le sue poesie.

A poco più di un anno dalla sua scomparsa il 22 maggio 2022 – ma quando si spegne la vita di un poeta? – avremo l’occasione di ricordarla con leggerezza e di condividere le sue parole attraverso i suoi libri, che saranno messi a disposizione di coloro che avranno il piacere di incontrare la sua visione del mondo.

Brenda Lonzano

Incontro con Brenda Lonzano autrice di Streghe e Quaderno ideale

Con l’autrice dialoga la scrittrice Giulia della Cioppa

giovedì 15 giugno 2023 ore 18.00 Casa Internazionale delle donne

Brenda Lozano è nata a Città del Messico nel 1981. È narratrice, saggista e editor. Ha studiato in Messico e negli Stati Uniti e ha partecipato a residenze letterarie negli Stati Uniti, in Europa, in Sud America e in Giappone. È stata coinvolta in progetti di cinema e arte contemporanea e ha tenuto corsi universitari e workshop. Pubblica sulla rivista letteraria “Make” di Chicago e collabora con la casa editrice Ugly Duckling Presse di New York. Cura inoltre una rubrica quindicinale sul quotidiano “El País”. I suoi lavori sono stati pubblicati in diverse antologie. Ha esordito con il romanzo Todo nada (2009),
seguito da Cuaderno ideal (Alfaguara, 2014) e dalla raccolta di racconti Cómo piensan las piedras (Alfaguara, 2017). È stata riconosciuta da Conaculta, dal Hay Festival e dal British Council come una delle più importanti scrittrici under quaranta del Messico. Fa parte di Bogotá39, una selezione dei più importanti nuovi autori dell’America Latina.

Streghe è il suo primo romanzo pubblicato in Italia. Il Messico ancestrale, rurale, magico e il frenetico Messico urbano si prendono per mano in questo romanzo straordinario che parla con grande delicatezza dell’identità femminile e di come le donne si conoscono per riconoscersi, guarire le ferite e trovare la propria strada. Streghe è un libro che racconta di tradizioni, di guarigione e di violenza, un testo in cui la potenza del linguaggio è territorio dell’ignoto, ponte tra mondi e luogo di rivelazioni.

Dopo il successo di Streghe, la giovane autrice messicana scrive un libro che non è possibile definire un romanzo. Quaderno ideale è infatti una narrazione dell’attesa: è un gioco letterario raffinato che tra frasi sognanti, liste di brani musicali e dialoghi immaginati, chiarisce il suo intento attraverso una serie di colti riferimenti letterari: l’Odissea, le Metamormofosi di Ovidio, Aspettando Godot .

Molotov e Bigodini

Amedea Pennacchi: “Molotov e Bigodini”

Finalmente la mitica rivoluzione del 68 raccontata in chiave ironica e… da una donna!

Cartoline

Martedi 6 giugno 2023 ore 17.00

Organizzato da: Associazione Arakne – Casa Internazionale delle Donne

Cartoline

di Anna Contardi

Preziosi frammenti di vita, cartoline che fermano l’immagine di un istante da non dimenticare, che si susseguono mese dopo mese. Dove luci e ombre si alternano nel loro splendore. L’esperimento ben riuscito è quello di vedere la bellezza in ogni sua sfumatura. Persino l’insonnia in una notte calda può diventare l’occasione per cogliere l’incanto di suoni sconosciuti. Un viaggio in treno diventa un film in bianco e nero dove a sprazzi ricompaiono i colori a formare di nuovo la tavolozza della realtà. Sensazioni, profumi, sapori si intrecciano a creare una sorta di partitura che suona la musica della vita con toni bassi e alti, ma alla fine la melodia è sempre un’emozione da ascoltare percependo ogni nota nella sua unicità.

La presentazione sarà brevemente introdotta da Cecilia Bartoli, Associazione Arakne – Casa Internazionale delle Donne e accompagnata da un intervento musicale di Fabio Marchei “Compagni di viaggio”.

Sine Fine

Presentazione di Sine Fine, La Lepre Edizioni
Saranno presenti gli autori, Charlotte Lartilleux e Pietro Del Re.
Presenta Lia Migale

“Non avremo mai un vero salto di qualità se non si afferma nel dibattito pubblico, nella coscienza civile, il riconoscimento dell’autonomia e del valore del punto di vista femminile, portatore di una sensibilità di genere senza la quale la nostra vita di relazione sarà sempre dimidiata, debole e a rischio.”
(dall’introduzione di Liliana Segre).

Charlotte Lartilleux è una fotografa francese nata nel 1976 e cresciuta a Milano. È stato il padre a regalarle per il diciottesimo compleanno la propria vecchia macchina fotografica. Ha avuto allora inizio il tormentato rapporto di Charlotte Lartilleux con la fotografia. Inizia a scattare durante una serie di viaggi in moto e passa poi a rappresentare la propria vita di madre e i propri figli. Charlotte compirà un lungo lavoro su stessa per arrivare a capire come gestire la propria relazione con la macchina fotografica andando oltre il ritratto della quotidianità: in momenti particolarmente difficili nella propria vita privata userà la fotografia come una sorta di scudo da frapporre tra lei e il mondo; poi, con la guida del fotogiornalista e curatore Enrico Bossan, riuscirà a fare confluire tutte le proprie risorse culturali e personali in riprese che oggi si alimentano appieno della sua grande passione per la letteratura e la cultura franco italiana, oltre che del suo essere madre e donna.

Pietro Del Re è nato a Roma nel 1960. Come inviato di “Repubblica” si è occupato negli ultimi tre decenni dei tanti conflitti che hanno insanguinato il mondo. I suoi ultimi libri sono Dalla Parte Giusta (Baldini e Castoldi, 2020); Racconti Africani (Iod, 2021) e I Dimenticati (Raffaello Cortina, 2022). Con La Lepre Edizioni ha già pubblicato Giallo Umbro (2012).

Contributi di Letizia Muratori, Francesca Comencini, Anna Vera Viva, Jole Garuti, Michela Marzano, Chiara Montaldo, Maria Pace Ottieri, Francesca d’Aloja, Lina Sastri, Bianca Stancanelli, Gioconda Fappiano, Sandra Petrignani, Maria Prisco, Elena Molinari, Silvia Cossu, Carola Flauto, Elena Ferrara, Ida Biglietto, Lella Costa, Maria Rosario Vado, Raffaella Perna, Loredana Lipperini, Luciana Esposito, Simonetta Sciandivasci, Maria Rosaria Selo, Caterina Pontandrolfo, Lidia Ravera, Dacia Maraini, Conchita Sannino.

Tina Anselmi. La ragazza della Repubblica

di Chiarastella Campanelli

Casa Internazionale delle Donne Roma
Sala Trust -Archivia

Giovedì 25 MAGGIO 2023 alle ore 18:00

Introduzione di Loretta Bondì, Archivia

Con l’autrice partecipano Giulia Rodano e Marta Leonori

La vita appassionante della prima donna ministro della storia d’Italia.
Sullo sfondo della narrazione il Fascismo, la Resistenza, il referendum del ‘46, la DC, il Caso Moro, l’avvento del Craxismo, fino alla fine della Prima Repubblica.
Un racconto che si sviluppa per gradi, osservando la crescita della sua consapevolezza, il coraggio e le tumultuose tempeste personali. L’autrice si è avvalsa di moltissime fonti di archivio e delle testimonianze di sorelle e nipoti di Tina Anselmi, ricostruendo la vita privata di una donna integerrima e impetuosa, di grande spessore umano.

La mia casa è un’isola

Giovedì 18 maggio alle 18:00 La vita e la musica di Rosa Balistreri nello splendido orto della Casa Internazionale delle Donne di Roma.
La Casa Internazionale delle Donne ha il piacere di ospitare la presentazione del libro di Stefania Aphel Barzini “La mia casa è un’isola” luce la storia di Rosa Balistreri, una delle figure femminili più forti, sorprendenti e inesplorate del Novecento.

Insieme all’autrice Stefania Aphel Barzini a parlare di Rosa ci sarà Teresa De Sio e l’attrice Beatrice Palme che leggerà brani scelti del libro

A seguire un piccolo cocktail con i fantastici vini di 𝐓𝐚𝐬𝐜𝐚 𝐝’𝐀𝐥𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚, e gustose sorprese della cucina siciliana, preparate dal ristrò 𝐋𝐮𝐧𝐚 𝐞 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚, ci terranno ancora insieme nel dopo presentazione.
Vi aspettiamo sarà una serata speciale.

La Mia Casa è un’Isola
Rosa nasce a Licata il primo giorno di primavera del 1927. Il cielo è pieno di rondini, ma a casa sua c’è solo miseria. Il padre cerca nel vino un inutile rimedio alla fame, la madre fa quello che la Storia le insegna da millenni: subisce il destino. Ma Rosa è diversa, lo si capisce da subito. È orgogliosa e ribelle, non si fa zittire né sopraffare, non tollera le offese. Si sente ricca anche se non possiede nulla, perché sa di avere un dono che la consolerà di ogni dolore: una voce che incanta e commuove. Così, Rosa canta. Canta mentre gioca scalza per le strade, mentre lavora a servizio dei signori, mentre arriva la guerra. Canta da sola, nel suo cuore, quando a diciassette anni la mandano in sposa all’orrendo Iachinazzu senza che lei possa dire di no. Canta anche in prigione, Rosa, dopo che ha cercato di uccidere quel marito “lagnusu, latru e ’mbriacuni”. È un grido fiero e feroce e lo regala agli ultimi come lei, per infondere speranza, dignità e coraggio. La bambina scalza di Licata diventa una cantautrice amatissima dal pubblico, venerata dalla critica, ricercata da artisti come Dario Fo e Ignazio Buttitta. Fuori dal palco, la sua esistenza burrascosa rotea in un vortice di passioni, dolori, amori, tradimenti. Una vita che è un romanzo, un romanzo su una vita eccezionale.
Con una lingua ardente e intensa come la terra di Sicilia Stefania Aphel Barzini porta alla luce la storia di Rosa Balistreri, una delle figure femminili più forti, sorprendenti e inesplorate del Novecento https://www.giunti.it/catalogo/la-mia-casa-e-unisola-9788809955646

𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐀𝐩𝐡𝐞𝐥 𝐁𝐚𝐫𝐳𝐢𝐧𝐢, cuoca e scrittrice, autrice di numerosi saggi e libri che indagano la storia della cucina e del nostro paese.

Ha vissuto sei anni a Los Angeles dove, tra l’altro, teneva corsi di cucina regionale italiana. Ama scrivere, mangiare e cucinare e considera queste attività molto importanti. Rientrata in Italia ha iniziato una lunga collaborazione con il Gambero Rosso, sia con il canale televisivo, di cui è stata uno degli autori, che con la rivista. Conclusa questa esperienza ha iniziato a lavorare come consulente nell’organizzazione di eventi, fiere e mostre sempre a tema enogastronomico. Ha scritto diversi libri di cucina e due romanzi: L’Ingrediente perduto e Fuori sincrono.

Crisella odori del passato

Giovedì 31 maggio, alle ore 18, alla Casa Internazionale della Donna, verrà presentato il libro “Crisella odori del passato” della calabrese Maria Stella Loiacono. A moderare l’evento sarà il giornalista Sebastiano Depperu. Il dottor Giacomo Mangiaracina, invece, farà da relatore. Sarà presente l’autrice.
Durante la serata saranno letti dei brani dal libro. La lettura è affidata all’attrice Mariangela Arcieri.
Crisella è una donna, che racconta la sua terra, le credenze, le tradizioni con gli occhi del ricordo e dell’infanzia, sentendo fortemente il senso di appartenenza, l’eredità di un luogo dal passato storico importante, la consapevolezza di essere donna ed il ruolo che la società le ha dato, la forza, la saggezza, in una riflessione che analizza il punto di confine tra superstizione e religione, tra distanze e convergenze, tra morte e vita, lasciando come unico e costante messaggio l’Amore.

L’altro Universo e Il Nomadismo

di Giovanna Foglia Fonda

Casa Internazionale delle Donne

VENERDÌ 12 MAGGIO 2023 ALLE ORE 18:00

Organizzato da Archivia e Casa internazionale delle donne

Con l’autrice dialogano Alessandra Bocchetti, Fiorella Cagnoni e Lucilla Pagnani.

“L’altro universo” e “Il nomadismo” sono i primi due episodi di una saga intitolata “Grandi donne”, interamente dedicata alle battaglie del femminismo, a firma di Giovanna Foglia Fonda.

La protagonista, adolescente nei primi anni Settanta in una Milano in pieno fermento, sente l’urgenza di rompere tutti gli schemi che tentano di forzarla a vivere una vita preconfezionata, piena di limitazioni e di compartimenti stagni.

Intuisce che fuori c’è un universo tutto da scoprire e ne ha la conferma quando si ritrova a frequentare una comune femminista, dove conosce donne emancipate e sicure delle loro capacità, in grado di farle sentire un’intimità molto più autentica di quella familiare.

Questo incontro diventerà una presenza costante e determinante del suo futuro, con queste donne instaurerà un rapporto intenso, fatto anche di convivenza, quotidianità, condivisione di un viaggio ricco di forti esperienze e avvincenti avventure.

Un tragitto a volte impegnativo a volte spassoso, sempre appassionato. Giò-Giò e le sue compagne, con altre donne che talora si uniscono alla compagine iniziale, progrediscono nella loro formazione fra indios e imprevisti, sorprendenti scoperte, invenzioni e disastri, apprendistati e sperimentazioni.

Giovanna Foglia Fonda è nata a Milano. Figlia della scrittrice Serena Foglia, nel 1976 incontra il movimento femminista milanese e sceglie la propria nuova vita. Abbandona gli studi di ingegneria e parte con tre amiche verso le Americhe. Per quasi trent’anni vive e viaggia in Messico, diventa cittadina messicana pur tornando in Italia ogni anno per qualche mese: mantiene importanti legami con il movimento e con la madre. Da allora la sua vita è stata ed è dedicata a creare il mondo delle donne.

Nel 2004 istituisce il Trust “Nel Nome della Donna”, una fondazione di scopo di diritto inglese, attraverso cui finanzia progetti di libertà femminile

Quello che ho da dire lo dico da sola

Coordinamento Lesbiche Romane

presenta
il libro
di
Margherita Giacobino

“Quello che ho da dire
lo dico da sola”
Somara Edizioni

Venerdì 19 maggio ore 18

Casa Internazionale Delle donne
Sala Simonetta Tosi
Via San Francesco di Sales 1/A

L’autrice:
Margherita Giacobino vive a Torino, è scrittrice, saggista e traduttrice. Ha tradotto, tra gli altri, Emily Brontë, Gustave Flaubert, Margaret Atwood, Dorothy Allison, Audre Lorde. Collabora alla rivista satirica online “Aspirina”

Racconti
Un’americana a Parigi, 1993, Baldini & Castoldi, (con lo pseudonimo di Elinor Rigby)
Le pioniere del sesso, 2000, Il Dito e la Luna (con lo pseudonimo di Elinor Rigby)

Saggi
Svegliatevi bambine (in collaborazione con Pat Carra), Zelig, Milano, 1996
“Orgoglio e privilegio: viaggio eroico nella letteratura lesbica”, Il dito e la luna, Milano, 2003
Guerriere, ermafrodite, cortigiane. Percorsi trasgressivi della soggettività femminile in letteratura, 2005, Il Dito e la Luna

Romanzi
Casalinghe all’inferno, Baldini & Castoldi, Milano 1996;
Marina, Marina, Marina, Kunstmann, Monaco,1999
L’educazione sentimentale di C.B., Tartaruga, 2007
La morte è giovane, 2009, Adriano Salani Editore (con lo pseudonimo di Rita Gatto)
L’uovo fuori dal cavagno, Eliot, 2010
Ritratto di famiglia con bambina grassa, Mondadori, 2015 (tradotto in Francia, in Germania e Inghilterra)
Il prezzo del sogno, Mondadori, 2017
L’età ridicola, 2018 Mondadori
Il tuo sguardo su di me, 2021 Mondadori

Nel 2019, con “Ed. Il Dito E la Luna” cura la pubblicazione di “Solanas Mon Amour – pensieri storie e disegni Scum”

SETTE PECCATI NECESSARI

L’AUTRICE PLURIPREMIATA E ATTIVISTA EGIZIANO-AMERICANA MONA ELTAHAWY SARÀ IL 26 MAGGIO A ROMA, A CHIUSURA DEL TOUR PER PRESENTARE IL SUO MANIFESTO CONTRO IL PATRIARCATO SETTE PECCATI NECESSARI
Un vero e proprio vademecum per sovvertire le regole del sistema al grido di “fanculo il patriarcato” quello di Mona Eltahawy, che la rivista Newsweek ha nominato tra le “150 donne senza paura del 2012”, e il Time una delle attiviste più influenti al mondo. La scrittrice dal 21 al 26 maggio sarà in tour Italia per presentare il suo libro, Sette peccati necessari, edito da le plurali editrice, creando momenti di incontro con ospiti e talk.
A Roma il 26 maggio alle ore 18.30 si terrà un incontro pubblico nel Giardino della Magnolia della Casa internazionale delle donne (via della Lungara, 19), in cui Mona Eltahawy dialogherà con Cecilia Dalla Negra, giornalista e autrice, e Tina Marinari, campaigner di Amnesty International Italia. Il panel sarà coordinato da Loretta Bondì, presidente di Archivia. Aprirà l’evento la presidente della Casa internazionale delle donne, Maura Cossutta.

L’evento è organizzato in collaborazione con Amnesty International Italia, e con il supporto della Casa internazionale delle donne, Archivia, Feminism e Zalib.

Il tour (che toccherà anche Torino, Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Napoli) è organizzato dall’associazione Uniche ma plurali Odv e dalla casa editrice le plurali, in collaborazione con Amnesty International Italia. L’autrice toccherà le principali città italiane dove incontrerà il pubblico e dialogherà con ospiti, associazioni e istituzioni per sensibilizzare sui temi dei diritti delle donne, della violenza di genere e dell’attivismo delle donne nel mondo, con una particolare attenzione al mondo arabo.

BURQA QUEEN

di Barbara Schiavulli

Nell’agosto del 2021 quando l’Occidente abbandona l’Afghanistan e i talebani prendono possesso del paese, la popolazione viene travolta da uno shock senza precedenti. E sono le donne quelle che subiscono di più, investite in pieno da quella catastrofe umanitaria che si trasformerà in un’apartheid di genere nel silenzio del resto del mondo.
Questa è la storia, di Farida, un’insegnante, di Faruz, un’ex poliziotta e di Layla, una giovane sposa che tra divieti e tradizioni si ritrovano a dover scegliere: soccombere o reagire.
È anche la storia di tutte le donne alle prese con uomini che ancora una volta, da una parte all’altra del mondo, vogliono controllarle, dire cosa pensano e come devono gestire le loro vite.
Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra, ha seguito i fronti caldi degli ultimi ventisette anni, come Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi sui principali quotidiani e riviste italiane e straniere. Ha collaborato con radio e TV. Attualmente collabora con la BBC arabic e dirige Radio Bullets, una testata giornalistica indipendente che ha fondato con altre colleghe e che si occupa di Esteri, diritti umani e inclusività.

Racconta il mondo attraverso le storie di chi non ha voce. Scrive di Afghanistan da 22 anni e da quando i talebani sono al potere, continua ad andare dall’agosto 2021 per dare voce alle donne private di ogni diritto. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni e Koinè. Ha pubblicato Le farfalle non muoiono in cielo, Guerra e guerra, La guerra Dentro, le emozioni dei soldati, Bulletproof diaries, storie di una reporter di guerra e Quando muoio lo dico a Dio, storie di ordinario estremismo. Viaggia sempre con un trolley rosa e una stilografica.

Il Mondo Capovolto

Qualche critico l’ha chiamata “scrittura surrealista” e fondamentalmente lei stessa si ritrova in questa definizione. Ma la prepotente sensazione che lascia Vincenza Tomaselli nella sua ultima “pensata” è quella di aver fatto capire al lettore come tenere realmente i piedi per terra. Che poi, ne “Il Mondo Capovolto” sono “piedi quasi sempre scalzi, sporchi, chiacchieroni di una vita che percorrono irriverenti senza protezione, sempre pronti a prendere a calci in culo gli allineati“.
“Il Mondo Capovolto” è un libro che insegna a godere e vivere attraverso un rovesciamento della logica nel quale la società, con le sue leggi e la sua grammatica, viene rivoltata come un calzino. La chiave di lettura dell’opera sta nel “siamo le parole che pronunciamo“, sgorgate spontanee dall’autrice dopo una lite, e poi metabolizzate come una Baedeker universale per guidare nella ridefinizione del proprio mondo. “Il dizionario che mi hanno rifilato fin dai primi anni di scuola, non mi ha mai rappresentato. Spesso quello che leggevo, era l’opposto di quello che ogni parola mi suscitava a pelle: alcuni sostantivi, verbi e aggettivi li trovavo perfino contraddittori, mortificanti, depistanti“. Così la scrittrice seziona le parole, le scompone nelle loro radici etimologiche, e le ricompone “per coniare un inedito rapporto con il linguaggio che non si sarebbe più lasciato ricattare dalle parole“.

LAVORO DISEGUALE

Alla Casa Internazionale si discute di lavoro.
L’occasione è la presentazione di un libro nato dalle opinioni, sentimenti, ragionamenti di donne
sulla loro condizione di lavoratrici, su cosa rappresenta il lavoro nella loro vita, per le loro scelte, la
loro libertà.
Grazie a un progetto finanziato Regione Lazio, la Casa Internazionale ha potuto promuovere una
ricerca sul campo e l’analisi sulle opinioni delle intervistate affidate a due giovani studiose e
attiviste femministe.
Molte volontarie della Casa (Loretta Bondì, Maria Luisa Celani, Marina del Vecchio, Laura Ferrari,
Dalila Novelli, Barbara Piccinini, Angela Ronga) hanno partecipato alla ricerca, per cominciare un
percorso di relazione, approfondimento, denuncia e lotta.

LO SCANDALO DELLA FELICITÀ

La storia vera e straordinaria di una donna, Anna Valdina, che nel 1600 a Palermo fu monacata a forza quasi bambina e trascorse cinquant’anni della sua vita nel tentativo di ottenere un processo per lo scioglimento dei voti, fino a riuscirci. Con implacabile geometria narrativa, il romanzo racconta di due volontà e di due ragioni contrapposte: da un lato una donna di estrema intelligenza e coraggio, dall’altro i potenti del tempo, compresa la celebre famiglia Valdina.

La storia della protagonista e della sua vita in convento si intreccia con i fatti più rilevanti e con i personaggi della Palermo spagnola, in un racconto affascinante e struggente, carico di tensione.

Un personaggio femminile coraggioso, di cui difficilmente ci si dimentica, perché a volte una sola voce può essere così forte da risuonare attraverso la storia.

“Il mio racconto è carico di tutta la passione verso un personaggio femminile non comune di cui ho voluto narrare la grandezza, descrivendone l’esemplarità di donna assoggettata ma non soggetta.”

Pina Mandolfo è scrittrice, giornalista, regista, sceneggiatrice e operatrice culturale. Ha pubblicato diversi romanzi.


In dialogo con l’autrice: Maria Rosa Cutrufelli, Francesca Comencini e Laura Delli Colli, legge Patrizia D’Antona

Coordina Maria Palazzesi

IL MIO NOME È AOISE

“Così facendo diventò una puttana più brava, perché quelle cose non stavano accadendo a Erabon ma al suo corpo che, in quegli istanti, diventava qualcosa che non le apparteneva: un ammennicolo, una scatola di latta impolverata sulla mensola di una cucina.”

Aoise ha diciassette anni quando parte dal suo villaggio in Nigeria per raggiungere l’Italia, certa di fare la parrucchiera e di andare incontro a una vita migliore per sé e i suoi cari. Prima di lasciare la sua famiglia viene sottoposta al giuramento ju-ju, impegnandosi a ripagare un debito che lì per lì non sembra impossibile, stringendo di fatto un patto col diavolo.

Una volta giunta scoprirà di essere destinata al mercato della prostituzione a Castel Volturno all’interno di una Connection House, dove avrà un “battesimo” di violenza. Da quel momento non le resterà più nulla, neanche il suo nome.

Ma in quell’inferno, inaspettatamente, troverà l’amore e nasceranno affetti profondi, sentimenti di amicizia e complicità fra donne. Donne come lei, ognuna con un nome e una storia da raccontare.

Un romanzo sull’orrore della prostituzione e sullo sfruttamento degli esseri umani, sul coraggio, sul potere della resilienza e la forza dell’amicizia, perché “pretty woman” resta una favola, mentre la realtà è sporca e crudele.

Marta Correggia è magistrato dal 2002, vive e lavora a Napoli. In precedenza, si è occupata per molto tempo di reati di sfruttamento della prostituzione in qualità di sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. L’esperienza di quegli anni ha messo in contatto l’autrice con la realtà della prostituzione vissuta nelle periferie, con il suo carico di violenze e sopraffazioni.

Facciamo pace

Femminismo e pacifismo.
Voci di donne contro la guerra, contro tutte le guerre

presentazione del libro Facciamo Pace
giovedì 9 marzo 2023 ore 17.30
casa internazionale delle donne
via della lungara 19, Roma

intervengono
Susanna Camusso
Maura Cossutta
Livia Turco

modera
Silvia Garambois, Associazione Giulia

Renée Vivien

Lunedì 13 Marzo alle 17.30 presso La Casa Internazionale delle Donne di Roma,
Teresa Campi presenta il suo libro “Renée Vivien, la Saffo della Belle Époque” (Odoya ed.)
Ne discutono con l’autrice, Martine Boiteux, storica e Dominique Dumarest Baracchi Tua, critica d’arte.
Renée Vivien, si può considerare a pieno titolo un’icona della scrittura di genere e dell’impegno per l’autonomia sessuale e culturale della donna nella società.
E finalmente, in questa opera monografica sarà possibile conoscere e riscoprire la sua vita e la sua poetica.
Ufficio comunicazione:
Spazio Parola a cura di Elisabetta Destasio Vettori e Gisella Blanco